foro romano prima di cesare
Nel 54 a.C. Cicerone, in una delle famose lettere all’amico Attico, afferma di aver comprato per conto di Cesare l’area sulla quale far sorgere il Foro di Cesare: quello che avrebbe assunto poi il nome del dittatore e che è osservabile, lungo via dei Fori Imperiali, sulla sinistra poco prima di giungere a Piazza Venezia, provenendo dal Colosseo. Nuovi lavori di sistemazione della piazza furono eseguiti da Diocleziano, in seguito all'incendio di Carino del 283, che distrusse anche la Curia e diversi edifici nel Foro Romano. Il Foro di Cesare fu il primo dei Fori Imperiali di Roma creato per ampliare gli spazi del precedente Foro Romano, onde ampliare il centro politico, amministrativo e religioso di Roma, diventato ormai caotico e insufficiente per le dimensioni dell'Urbe e il numero dei suoi abitanti. Sotto Cesare e poi Augusto il Foro Romano subisce ulteriori cambiamenti. In seguito all'asportazione della sella posta tra Quirinale e Campidoglio per la costruzione del Foro di Traiano, venne realizzato nell'angolo sud-ovest, al lato del tempio, un doppio portico con pilastri in tufo, sopraelevato rispetto al portico, dal quale l'accesso era reso possibile per mezzo di due scalinate alla sua testata. Dal podio in pietra dei Rostri, i politici potevano rivolgersi direttamente al popolo. Ottaviano era nipote di Giulio Cesare (sua madre, Azia, era figlia di Giulia, sorella di Cesare) e dal 45 a.C. suo figlio adottivo ed erede. Il Foro romano e la ristrutturazione di Augusto. A Roma è stato introdotto il biglietto unico per il Foro Romano e i Fori Imperiali : il nuovo titolo d’accesso consente quindi di unificare i due siti andando a creare di … Penso che uno dei disegni dell'articolo corresponda al tempio del Divo Giulio, sul vecchio foro, dov'è la tomba del dittatore, e non a quello nel foro di Cesare. Del Foro di Cesare è oggi visibile oltre metà della superficie originaria del complesso, tagliata in senso longitudinale. Numerose altre statue ed opere d'arte erano state collocate all'interno. Info - Il foro di Cesare fu il primo dei fori imperiali ad essere costruito.. Il motivo che spinse Giulio Cesare a costruirlo fu per ampliare le funzioni del foro romano, ma un’altra motivazione più importante era l’aperta rivalità con Pompeo che nel 55 a.C. aveva inaugurato il suo teatro nei pressi di Campo Marzio. Privacy e Cookies, - Carla Maria Amici - Il Foro di Cesare - Firenze - Olschki - 1991 -, - Plutarco - Vite parallele - Vita di Cesare -. Individuerebbe la sede del Senato, uno degli organi del governo imperiale. L'eliminazione della sella montuosa comportò inoltre la scomparsa dell'Atrium Libertatis, le cui funzioni vennero assunte da una delle absidi della Basilica Ulpia nel nuovo foro traianeo. Tra gli ambienti vennero inserite scale che permettevano l'accesso alla piazza direttamente dalla strada al livello soprastante. La sola sorpresa, probabilmente, fu quella di ritrovare Bruto, probabile figlio naturale di Cesare, tra gli attentatori. Taberne dei portici e ambienti del piano superiore. Nella piazza vennero collocate numerose statue, di cui restano per lo più solo i basamenti con iscrizioni. Una statua di un personaggio in abiti militari, acefala, l'unica conservata, è esposta nel Museo dei Fori Imperiali. Non è chiaro se si tratti della statua di Cesare loricata (cioè con corazza) citata da altre fonti o se sia un'altra effigie. Nuovi scavi area del Foro di Cesare e del Tempio della Pace, tempio di Fortuna e il tempio di Mater Matuta, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Foro_di_Cesare&oldid=113852855, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Il Foro di Cesare fu il primo dei Fori Imperiali di Roma a essere realizzato, con lo scopo di ampliare gli spazi del centro politico, amministrativo e religioso della città della tradizionale piazza pubblica del Foro Romano e contemporaneamente di celebrare il personaggio che ne … L’intervento urbanistico avviato da Cesare con la costruzione dell’omonimo Foro, con lo spostamento dei Rostri di Anzio e la scomparsa della Curia Hostilia e della Basilica Porcia, avevano messo Augusto nelle condizioni di mettere in riassetto tutta l’area del Foro. A Roma, Foro Romano e Fori Imperiali visitabili per la prima volta assieme: siglato protocollo d’intesa tra Ministero e Sovrintendenza Capitolina. Nella civiltà romana, il foro era il punto d'incontro ufficiale dei cittadini di tutti i territori della Repubblica e poi dell'Impero: lì essi si recavano per partecipare ‒ o semplicemente per assistere ‒ agli affari politici, amministrativi ed economici che riguardavano la comunità di cui facevano parte. Orari e giorni di apertura . Lo scavo del Foro di Cesare avvenne tra il 1930 e il 1932 rimettendo in luce la metà del complesso verso il Campidoglio, senza tuttavia comprendere il lato di ingresso verso il Foro di Nerva. A differenza del Foro Romano si trattava di un progetto unitario: una piazza lunga e stretta (160 x 75 metri), con duplice porticato su tre lati e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere, madre di Enea e progenitrice della gens Iulia. Coordinate: 41°53′38.43″N 12°29′05.77″E / 41.894008°N 12.484936°E41.894008; 12.484936. Dal 2 gennaio al 15 febbraio Aperto dalle 08.30 alle 16.30 . Si trovava qui anche la statua colossale di Tiberio, dedicatagli da quattordici città dell'Asia Minore in ringraziamento degli aiuti provvisti dopo i terremoti del 17 e del 23 d.C. La base era decorata dalle personificazioni delle città, della quale esiste una copia in scala minore rinvenuta a Pozzuoli e oggi conservata nel Museo archeologico nazionale di Napoli. Da una lettera di Cicerone all'amico Attico, siamo informati che già nel 54 a.C. egli era stato incaricato da Cesare di acquistare terreni in un'area adiacente al Foro romano per la realizzazione di una piazza, la cui area doveva arrivare fino all'edificio pubblico dell'Atrium Libertatis. Il Foro di Cesare era costituito da una piazza porticata con il lato di fondo chiuso da un tempio, pianta che costituì il modello di partenza per i successivi Fori Imperiali. Dopo la costruzione del Foro della Pace (75 d.C.), tra questo e i Fori più antichi di Cesare (46 a.C.) e Augusto (2 a.C.) rimase uno spazio lungo e stretto delle dimensioni di 45×170 metri. È stato rimesso in luce un tratto con pavimentazione in marmi colorati rifatta in epoca dioclezianea e un tratto del colonnato con fusti e capitelli in posizione di caduta. Tra gli ambienti traianei del secondo piano spicca una vasta sala semicircolare dotata di impianto di riscaldamento (il pavimento era sopraelevato per mezzo di pilastrini in mattoni sopra un'intercapedine che permetteva il passaggio dell'aria calda) e di un canale lungo la parete curvilinea, che permette di riconoscervi una latrina pubblica. Tra le basi iscritte una riporta una dedica a Vibia Sabina, moglie di Adriano, del 138 da parte degli abitanti della città africana di Sabratha. Le colonne, sin dalla fase cesariana, erano piuttosto ravvicinate, rientrando nel tipo picnostilo definito da Vitruvio (con spazi tra le colonne, o "intercolumni", equivalenti ad un diametro e mezzo del fusto). In quest'area sono inoltre presenti le tracce di alcuni edifici di epoca repubblicana, precedenti la costruzione del Foro, con muri in blocchi di tufo cappellaccio, allineati secondo i punti cardinali: si potrebbe trattare dei resti della basilica Porcia o di un altro edificio collegato al Comizio. La dedica a Venere del tempio fu inoltre probabilmente una sorta di "risposta" alla dedica di un tempio a Venere Vincitrice che sorgeva in cima alla cavea del teatro di Pompeo, che era stato il principale antagonista di Cesare. Le opere apportate da Cesare, da Augusto e da Tiberio trasformarono la piazza del Foro in uno sfondo di rappresentanza, destinato ad esaltare il prestigio della dinastia. Foro Romano. Giulio Cesare Imperatore. La contemporanea ricostruzione della Curia, affidata a Cesare dopo l'incendio del 52 a.C., ne consentì lo spostamento dal tradizionale orientamento rituale secondo i punti cardinali, ad una nuova posizione, con il medesimo orientamento della nuova piazza, di cui diveniva architettonicamente una sorta di dipendenza. In origine il portico terminava contro il terreno in pendio in corrispondenza della facciata del tempio e la testata era decorata da una nicchia absidata schermata da un ordine colonnato, di cui resta in situ una base di pilastro, mentre altri elementi architettonici sono esposti nel Museo dei Fori Imperiali. Solo l'acquisto dei terreni venne a costare la cifra enorme di 60 milioni di sesterzi, ma altre fonti riportano anche una cifra maggiore, pari a circa 100 milioni di sesterzi, forse riferibile a un ulteriore ampliamento del progetto. In seguito agli scavi condotti nell'area a partire dal 2000, l'area archeologica si è estesa verso il lato di ingresso sud-orientale, unificando le due aree precedenti (che tuttavia continuano ad avere gestione distinta). Nell'ambito della città repubblicana vi erano sorti numerosi edifici per lo più privati, di cui sono stati rinvenuti solo labili resti (un pozzo del VI secolo a.C. con resti di intonaci e dipinti riferibili ad una domus tardo repubblicana). Il Foro di Cesare era stato costruito per dare maggior respiro al Foro Romano, ma costituì in effetti uno dei più eclatanti monumenti di autorappresentazione del potere politico. Al centro della piazza vi era la statua equestre di Cesare[4]. La facciata del tempio venne inglobata in una parete laterizia di rinforzo, collegata alle strutture che sorgevano a lato di esso per mezzo di arconi, e i portici laterali della piazza vennero ricostruiti, con fusti di colonna in granito di reimpiego, più piccoli di quelli originari e innalzati su piedistalli per raggiungerne la medesima altezza. I Fori Imperiali di Roma raccolgono una serie di piazze monumentali edificate tra il 46 a.C. e il 113 d.C. Vengono considerati il centro dell'attività politica di Roma antica, un luogo che nel corso dei secoli si è arricchito di strutture ed edifici. Per costruire la sua piazza Giulio Cesare scelse un’area posta ai piedi del Campidoglio, a ridosso del Foro Romano verso la Suburra, antico quartiere di Roma in cui egli stesso era nato, nella zona dell’attuale Rione Monti. Fu una delle pochissime opere del programma urbanistico di Cesare che egli poté inaugurare il 26 settembre del 46 a.C., prima della sua morte. Al centro della piazza, come ricorda Stazio, si trovava la statua equestre di Cesare, su un cavallo con le zampe anteriori a forma "di piedi umani", caratteristica propria anche del celebre Bucefalo, il cavallo di Alessandro Magno, al quale in questo modo il dittatore veniva assimilato. Una struttura muraria in laterizio sull'angolo sud è stata interpretata come il muro di delimitazione col Foro di Augusto. In epoca imperiale sorgono nell’area del Foro numerosi monumenti onorari; l’ultimo di questi è la colonna dedicata, nel 608 d.C., all’imperatore Foca. Mi sai dire quale Jordi che controllo? L'interno della cella presentava sul fondo un'abside, che ospitava la statua di culto, opera dello scultore neoattico Arcesilao (Arkesilas). Testimone di irripetibili eventi storici e ornato da monumenti che sono di eccezionale bellezza e che si possono ammirare ancora oggi, il Foro Romano è una delle infinite e maestose testimonianze della grandezza e della potenza di Roma. Nel 46 a.C. vi fu l'inaugurazione del tempio e della piazza, che tuttavia doveva essere ancora in parte incompleta e venne terminata solo con nuovi lavori eseguiti ad opera di Augusto[2], dopo la morte del dittatore. Il Foro di Cesare fu il primo dei Fori Imperiali ad essere costruito, a partire dal 54 a.C., come ampliamento dell'antico Foro Romano, divenuto oramai insufficiente a svolgere le sue funzioni di centro monumentale ed amministrativo. Grazie, Il disegno 5 corrisponde al tempio del Divo Giulio sul foro romano.CordialmenteJordi. Questi ambienti avevano profondità variabile, in dipendenza della presenza della roccia naturale del Campidoglio. La curia venne però costruita da Augusto, solo dopo la morte di Cesare. Gli scavi giubilari condotti dalla Sovraintendenza ai beni culturali del comune di Roma a partire dal 2000, hanno rimesso in luce la parte del complesso verso il lato di ingresso, ottenendo nuovi dati inoltre sulle fasi precedenti e successive della storia dell'area. L'epiteto della divinità, tradizionalmente riferito all'aspetto della dea come rigeneratrice primaverile della vegetazione, assume un nuovo significato in relazione alla sua qualità di mitica progenitrice della gens Iulia. Si trattava del tratto finale dell’Argiletum, antichissimo percorso che collegava il Foro Romano L'impianto fortemente assiale e centralizzante era focalizzato sul tempio e all'interno di esso sull'abside con la statua di culto. Sul lato di ingresso sud-orientale il portico era in origine aperto sull'Argiletum, ma in seguito all'erezione del Foro di Nerva, il colonnato verso la strada venne inglobato nel muro di recinzione del nuovo complesso. La funzione della nuova piazza monumentale fu di dare uno sfogo alle folle che si accalcavano nei due fori più antichi (il Foro Romano ed il Foro di Cesare) e di fornire nuovo spazio per i processi, anche se in sostanza fu soprattutto un centro rappresentativo, destinato a glorificare l'imperatore. Area archeologica dei Fori Imperiali. Il primo dei Fori imperiali di Roma venne realizzato al fine di ampliare gli spazi del centro politico, amministrativo e religioso della città, nella tradizionale piazza pubblica del Foro romano , e contemporaneamente di celebrare la figura che ne aveva voluto la costruzione, Gaio Giulio Cesare . Contemporaneamente alla costruzione del foro cesariano, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ROMA. Dal punto di vista architettonico l'impianto riprendeva le caratteristiche delle piazze forensi edificate nelle colonie romane, dotate di portici con tabernae sul fondo, con diversi edifici pubblici annessi, tra i quali basiliche civili e curie per le riunioni dei decurioni, e spesso dominate dal capitolium, il tempio dedicato alla triade capitolina. Ormai padrone incontrastato di Roma, Cesare progetto anche la ricostruzione della vecchia Curia Sillana, il luogo di riunione del Senato, ma collegò l’edificio al suo Foro e non più al Foro Romano, in modo da affermare ancora una volta la sua visione politica. Tre delle colonne del lato ovest del tempio, sormontate dalla relativa trabeazione, vennero rialzate sul podio rimesso in luce, con blocchi originari e completamenti in mattoni. ... Situato nella zona sud-est del Foro Romano, è l'Arco di … Copyright 2009 All Rights Reserved RomanoImpero - Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 22 giu 2020 alle 18:27. Gaio Giulio Cesare lo consacrò il 26 settembre dell’anno 46 a.C., un anno e mezzo prima del suo omicidio. L'angolo sud, a diretto contatto con la Curia, è inserito nell'area archeologica del Foro Romano. Il Foro di Cesare fu il primo dei Fori Imperiali di Roma a essere realizzato,[1] con lo scopo di ampliare gli spazi del centro politico, amministrativo e religioso della città della tradizionale piazza pubblica del Foro Romano e contemporaneamente di celebrare il personaggio che ne aveva voluto la costruzione, Giulio Cesare. Sul lato sud-occidentale dietro i portici si aprivano una serie di botteghe, tra le strutture meglio conservate del complesso, risalenti alla più antica fase cesariano-agustea. Sul lato sud-occidentale il portico è stato in parte rialzato dopo gli scavi degli anni trenta nella sua fase dioclezianea, con fusti in granito e capitelli di reimpiego rialzati su piedistalli, ma in origine doveva presentare ritmi diversi nel colonnato di facciata e in quello interno, come sembrano dimostrare le tracce delle basi più antiche rinvenute negli scavi recenti. Pompeo incontrò per la prima volta Cesare quando Silla chiese a Cesare giovanissimo di divorziare da sua moglie Cornelia, la figlia di Cinna. Le basiliche Porcia e Sempronia furono sostituite dalla Giulia, costruita per ordine di Cesare e terminata da Augusto. Altri seguiranno sotto l’impero romano come i fori di Augusto o di … La facciata, sul fondo del portico, si presentava come una serie di aperture su tre livelli, separate da piattabande in blocchi e coronate da un arco a tutto sesto. Coordinate: 41°53′38.43″N 12°29′05.77″E / 41.894008°N 12.484936°E. Il tempio era ottastilo (con otto colonne sulla fronte) e periptero (con cella circondata da un colonnato anche sui lati) sine postico (privo del colonnato sul retro). In seguito all'eliminazione della sella montuosa tra Campidoglio e Quirinale, progettata e iniziata sotto Domiziano e realizzata sotto Traiano per la costruzione del suo nuovo Foro, fu necessaria una ricostruzione del tempio di Venere Genitrice, il cui lato di fondo si era in precedenza addossato al pendio. L'area sulla quale in seguito sorse il complesso era stata utilizzata, in epoca precedente alla data tradizionale di fondazione della città (XII-XI secolo a.C.) come necropoli, come testimoniano le tombe a pozzetto rinvenute negli ultimi scavi. La prima struttura che si incontra in questo sontuoso complesso è il Foro di Cesare. Un'altra venne dedicata all'imperatore Arcadio da Virio Nicomaco Flaviano nel 408. Fu così che grazie a Giulio Cesare nacque il primo vero e proprio Foro Imperiale, nuovo polo di attrazione della vita pubblica, civile ed amministrativa in cui poter svolgere contestualmente tutte le funzioni di mercato e di luogo di raduno del popolo. Fu costruito perché il Foro Romano non era più sufficiente per gli affari e l’amministrazione dell’antica Roma. In seguito alle vicende degli scavi, i suoi resti sono suddivisi in diverse aree. Il complesso non doveva tuttavia essere del tutto completato e altri lavori sono testimoniati anche sotto il principato di Augusto. Questo edificio è stato identificato con la cosiddetta Basilica Argentaria, nota dalle fonti. A nord erano la sella tufacea che univa Campidoglio e Quirinale, sulla quale si trovava molto probabilmente l’Atrium Libertatis, l’antico edificio che ospitava l’archivio dei censori che sarà abbattuto insieme alla sella p… Per realizzare questa grande opera, Cesare dovette espropriare e demolire un intero quartiere e il costo complessivo fu di 100 milioni di aurei, l’equivalente di almeno 300 milioni di euro. Il foro era costantemente affollato di avvocati, contendenti, sacerdoti e commercianti. L'edificio forma un angolo e gira anche sul retro del tempio e doveva proseguire nella zona non scavata alle spalle di esso e dell'esedra sud-occidentale della piazza del Foro di Traiano, svolgendo probabilmente una funzione analoga a quella dei Mercati di Traiano sul lato opposto verso il Quirinale. Quando Cesare rifiutò, Silla lo perdonò. Il tempio di Venere Genitrice chiudeva scenograficamente la piazza sul lato breve a nord-ovest. Dopo l'eliminazione della sella montuosa alla quale il complesso si appoggiava e la costruzione della Basilica Argentaria, tale nicchia decorativa venne nascosta dalla nuova struttura. I Fori Imperiali costituiscono una serie di piazze monumentali edificate nel corso di un secolo e mezzo (tra il 46 a.c. e il 113 d.c.). La piazza vera e propria era costituita da un rettangolo sviluppato in senso longitudinale, circondato su tre lati da un doppio portico, rialzato su tre gradini. Fù dictator dal 49 a.c. al 44 a.c. Giulio Cesare fù soprattutto un generale di grandi capacità strategiche particolarmente amato e rispettato dai suoi uomini. Hai ragione, immagine tolta. Della ricca decorazione marmorea pertinente al rifacimento restano un breve tratto del colonnato del lato sud-occidentale, rialzato negli anni trenta e numerosi frammenti, in parte esposti nel Museo dei Fori Imperiali. Il Foro di Cesare fu il primo dei fori imperiali e si unì al Foro Romano. Per motivi statici alcune delle aperture superiori in facciata vennero tamponate. E volle anche che proprio accanto al suo Foro venisse costruita la nuova sede del Senato romano, la Curia . Foro di Cesare Il Foro di Cesare fu il primo dei Fori Imperiali di Roma ad essere realizzato, con lo scopo di ampliare gli spazi del centro politico, amministrativo e religioso della città della tradizionale piazza pubblica del Foro Romano e contemporaneamente di celebrare il personaggio che ne aveva voluto la costruzione, Giulio Cesare. Il percorso iniziale riguarda il Foro di Cesare. L’attività di Augusto nel Foro Romano è segnata soprattutto dalla prosecuzione di edifici già iniziati o almeno voluti da Cesare, come ad esempio la nuova Curia, la Basilica Iulia, e la nuova piazza con orientamento coerente a quello del Foro di Cesare. All’età augustea risale la pavimentazione in travertino ancora oggi visibile. Grazie della segnalazione. La muratura era in blocchi di tufo e di travertino per i punti staticamente più sollecitati, e la copertura doveva essere in origine in legno. Prima che tutti gli edifici fossero costruiti, ... Il grande imperatore di Roma, Giulio Cesare, fu incaricato di ordinare la costruzione della Curia Giulia, uno degli edifici principali del Foro Romano. Il cuore pulsante di Roma antica. Su questa tradizione si innestarono elementi legati a scopi di propaganda personale e di ricerca di consenso, propri della tradizione architettonica dei regni ellenistici[5], già in parte assimilati a Roma, per esempio con i portici costruiti intorno ai templi che i più importanti ed influenti uomini politici dell'ultimo secolo dell'epoca repubblicana avevano edificato nel Campo Marzio e in particolare nella zona del Circo Flaminio. Prima Prova Maturità ... Appunto di storia riguardante il foro romano; la funzione svolta con la particolarità dei cosiddetti "fori imperiali ". Gaio Giulio Cesare fù il primo Imperatore Romano ;di tale titolo non fù mai effettivamente insignito, ancorché ne avesse i poteri a tutti gli effetti. L'accesso al tempio avveniva tramite scalinate poste sui fianchi e il podio, rivestito in marmo, era preceduto sulla fronte da due fontane. • Contrariamente al luogo comune, alimentato da tanto cinema ma, ancora più a monte, dai tanti storici romani politicamente ostili, Nerone ebbe tratti moderni e si adoperò per il bene del popolo romano. Il tempio ricostruito venne inaugurato lo stesso giorno della Colonna di Traiano, il 12 maggio del 113, come ci ha testimoniato un'iscrizione dei "Fasti Ostiensi"[3]. Inoltre sotto Cesare si ebbe un radicale spostamento della Curia Giulia, che al posto dell’antico rituale orientamento secondo i punti cardinali, venne orientata verso gli assi del contiguo Foro di Cesare. Sovraccaricato nel I secolo a.C., Giulio Cesare ha costruito un altro foro. La costruzione del tempio iniziò nel 42 a.C. per iniziativa di Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, e dedicato il 18 agosto del 29 a.C. Ancora visibili e collocati all’estremità orientale del foro romano, (nei pressi della Casa delle Vestali e alla Regia), sono i resti del Tempio di Vesta che rappresentano una parziale ricostruzione moderna dell’ultima fase dell’edificio, costituiti da elementi originali in marmo completati … Per la sistemazione del taglio venne inoltre risistemato un secondo piano di taberne alle spalle del portico occidentale della piazza, affacciate sul clivo Argentario che correva a livello più alto sulle pendici del Campidoglio, e venne realizzato un edificio a pilastri in blocchi di tufo, noto come Basilica Argentaria. I lavori veri e propri dovettero iniziare verso il 51 a.C. e nel 48 a.C., con la vittoria della battaglia di Farsalo, venne decisa la dedica del tempio già previsto a Venere Genitrice, alla quale il dittatore aveva fatto un voto prima della battaglia. Pompeo si congratulò con Silla per la generosità, ma Silla rispose che desiderava lasciare vivi alcuni nemici per le … Il lato sud-occidentale verso il lato di fondo, per poco più della metà della larghezza complessiva originaria, era stato scavato negli anni trenta e comprendeva gran parte del podio del tempio di Venere Genitrice, con tre delle colonne rialzate insieme alla loro trabeazione (pertinenti al rifacimento traianeo), i resti della Basilica Argentaria (ancora traianea) e un tratto del portico occidentale con le colonne rialzate della ricostruzione dioclezianea e con le retrostanti taberne della fase cesariano-augustea, sormontate da un secondo piano di ambienti di epoca traianea affacciati sul clivo Argentario. I resti attualmente visibili comprendono buona parte del podio in cementizio risalente alla fase cesariana, ma con diverse trasformazioni relative alla ricostruzione traianea. Nella trasformazione di epoca traianea le taberne vennero coperte da volte a botte in cementizio e vi fu sovrapposto un secondo piano di ambienti in opera laterizia, che avevano accesso direttamente dal Clivo Argentario.
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