i discepoli di emmaus e la famiglia

di Mattero S. - Riflessioni sul brano di Lc 24,13 ss È la storia di un incontro, un incontro che cambia la vita, che ti prende nella disillusione e ti porta alla speranza. Il Vangelo di oggi ci porta al termine del giorno di Pasqua. Cittadella della Carità - Via Adriana, 18 - Angri (SA), © Fraternità di Emmaus - cf 94050700650 - Informativa privacy - Informativa cookie. Nel tempo, abbiamo contribuito a dare vita alla Cooperativa Crisalide, attiva nell’area della prevenzione con un’attenzione particolare agli adolescenti e alla famiglia e la Cooperativa Piccolo Principe, impegnata nel fronteggiare in modo innovativo e sperimentale le vecchie e nuove forme di dipendenza. Intanto, un misterioso viandante si era accodato ad essi lungo la strada. I discepoli, nel camminare con quello sconosciuto hanno dovuto prima aprirsi alla sua compagnia, poi al suo ascolto, al dialogo, poi all’ospitalità e alla tavola, alla condivisione, in ultimo gli si sono aperti gli occhi a una visuale diversa, a un progetto diverso, a una prospettiva nuova. Perché io sono Clofé figlio di Clofé e questo è Simone, ambedue di Emmaus, e parenti perché io sono lo sposo della sua prima figlia, e discepoli del Pro­feta eravamo. La parola che abbiamo scelto come titolo ha un preciso significato, rivela e annuncia l’ideale che ogni giorno impasta la nostra esistenza. Luca 24:13-53: I discepoli di Emmaus 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. Per la preziosa collaborazione e condivisione in L’evento della passione e morte di Gesù aveva sconvolto tutti, a cominciare da chi l’aveva seguito, ma la Sua resurrezione era la Notizia stupenda, inattesa del giorno… come dovrebbe essere per il credente, pensando che ci attende un giorno la nostra resurrezione. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Un po’ di voglia di fare è sufficiente per aiutare chi è in situazione di difficoltà. ancora la bellezza del Vangelo e per vivere la gioia pasquale. L’inaugurazione della casa è un dono di Dio che impegna tutta la Sentinella ad essere ancora più pienamente al servizio dei poveri. Perché è solo nell’incontro, nel camminare insieme e nella condivisione che continueremo a essere Comunità Emmaus. missionaria” del cammino dei discepoli Emmaus dentro il nostro vissuto di coppia e familiare, dando ad essa un contenuto e un fondamento più profondo. Spero che tutti abbiate già ricevuto Shekinàh, il periodico dell’intera Fraternità: è uno strumento agile e dinamico per raccontare le esperienze che quotidianamente viviamo, per approfondire temi che ci stanno a cuore, per comunicare l’ideale. Una storia recente ci ha lasciato molto amareggiati: abbiamo cercato di salvare un piccolo bambino, nascosto nel grembo della madre, una giovane ragazza con problemi psichici: per lui abbiamo lottato e sofferto, ma a causa dell’ostinata chiusura di chi non voleva accogliere quella vita ci è stato impedito di parlare con la madre. La resurrezione di Cristo rappresenta il compimento di quanto nell’Incarnazione era annunciato come profezia. Michelangelo da Caravaggio, La cena in Emmaus; dipinto per Ciriaco Mattei nel 1601-02. In questo giorno di grande gioia per la nostra comunità, che festeggia un nuovo prete, il Signore Gesù è passato a visitare il cuore e la famiglia di don Tommaso, chiamando a sé la sua mamma. Decisamente no…. In quei due discepoli – dei quali è riferito solo un nome, Cleopa (ossia Cleopatro) – è rispecchiata la vicenda di tutti i credenti. Ma, alla fine della corsa, personaggi, volti, accadimenti evaporano. Invito ogni comunità a pensare ad alcune iniziative per raccogliere fondi, questo impegno è un segno di condivisione e nello stesso tempo favorisce in ciascuno di voi l’appartenenza all’ideale. Discepoli di Emmaus. Alla scheda della celebrazione si allega, per famiglie dove ci sono bambini, un disegno da colorare (PDF da scaricare); oppure una immagine d’arte(PDF da scaricare) relativa all’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus. Nella resurrezione la luce divina investe la natura umana e la ricolma di grazia, ogni realtà umana viene in qualche modo assunta da quella divina. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. La casa di accoglienza è dedicata a Maria, “Madre della vita”: da molti anni, ogni giorno, quando recitiamo l’Angelus nella preghiera di mezzogiorno, invochiamo la Vergine con questo titolo. La Comunità Emmaus Società Cooperativa Sociale Onlus (prima Cooperativa Arcobaleno) è stata costituita nel 1987 ed è iscritta all’Albo Regionale delle Cooperative dal 1994, a quello nazionale dal 2005. Dio interviene con potenza nella storia umana, comunica al Figlio lo Spirito e dona una vita nuova. La morte di Gesù li aveva messi davanti alla realtà di un "fallimento totale e angosciante". A Lei che ha accolto il Verbo fatto carne, chiediamo di custodire questa scintilla di vita nuova che il Signore ha acceso nella nostra storia; a Lei, madre dell’Eterno Figlio, chiediamo la grazia di accogliere tutti i fratelli come veri figli dell’unico Padre; a Lei affidiamo fin d’ora tutti coloro che busseranno alla nostra porta. In formato pdf. Essa è nata grazie all’impegno e alla passione di tanti amici. Questo sussidio è particolarmente adatto in per i bambini impegnati nei cammini di iniziazione cristiana (6-11 anni), ma potrebbe essere un buono strumento per tutti i membri della famiglia. Perché nell’Emmaus di Alessandro Baricco d’intelligente materiale per creare una narrazione di grande spessore ce n’era in ogni pagina. […] I loro occhi erano incapaci di riconoscerlo». Anche noi ci ritroveremo insieme per celebrare le meraviglie che il Signore ha operato e per rinnovare nella fede l’adesione all’ideale che egli ci ha consegnato. Ad ognuno è affidato il proprio mandato, inviati speciali per una precisa e determinata funzione. In questo anno dello Spirito stiamo ricevendo tanti doni, sembra quasi che il Signore abbia voluto fare di questo anno un tempo di grazia. Parlano fra di loro. L’attività del gruppo, nelle sue diverse declinazioni, consiste nello studio, nell’organizzazione e nella gestione di progetti e servizi nell’area del disagio, della devianza, della malattia e della grave marginalità. «Gesù in persona si accostò e camminava con loro. La Shekinàh dunque ricorda che Dio si fa vicino, frequenta il suo popolo, cammina con lui. La sofferenza può diventare una macerazione per la trasfi-gurazione, per la risurrezione. La Casa è oggi un Centro Diurno che accoglie minori segnalati dai servizi sociali del territorio, offre supporto alle funzioni genitoriali e lavora in rete con la scuola e le altre agenzie educative. questa e' la famiglia di gesu' 1.doc questa e' la famiglia di gesu' 2.doc gesu' fa la volonta' del padre suo.doc c'e' molta genteintorno a gesu'.doc gesu' guarisce e dona vita.doc voi chi dite che io sia.doc andiamo incontro a gesu'.doc ave maria piena di grazia.doc oggi e' nato per noi il … È questa presenza che dona un volto nuovo alle cose e permette di scoprire il mistero nascosto in ogni evento. Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza. Tutto questo per noi è una scoperta sempre nuova, quando la Sentinella ha cominciato a muovere i primi passi non avevamo alcuna intenzione di aprirci alla carità, ma il Signore ci ha guidato per sentieri imprevedibili e ci ha fatto comprendere che l’accoglienza e la condivisione sono una via necessaria per chi vuole camminare nella santità. È un foglio di collegamento per tutte le comunità ma anche un ponte per raggiungere gli amici più lontani o per trovare nuovi amici. Chi incontra il Risorto è chiamato a fare i conti con una realtà assolutamente nuova che chiede di cambiare la cornice abituale del nostro esistere. Si fa compagno delle loro delusioni, incomprensioni, incapacità di vedere. Anche noi come i discepoli di Emmaus siamo in cammino e lun-go il cammino nella mente e nel cuore nascono domande e re-stano le delusioni di sogni, progetti, passioni. Molti fratelli peccatori Egli avrà, ché Gesù si chiamerà tuo primogenito ! Non sappiamo dove sia Emmaus, quel nome è un simbolo di tutte le nostre strade, quando qualcosa sembra finire, e si torna a casa, con le macerie dei sogni. La casa di accoglienza non può diventare un alibi per delegare ad alcuni un impegno che deve rimanere di tutti. Questa presenza nella storia permane attraverso la Chiesa, non solo nei segni sacramentali ma anche nei gesti più umili e semplici. Mission della Cooperativa è quella di favorire sul nostro territorio l’integrazione sociale e la qualità della vita dei soggetti più fragili attraverso la gestione diretta di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi nell’area delle dipendenze. Ingresso libero. É riconosciuta, infine, nell’Albo degli Enti Ausiliari per le tossicodipendenze della Regione Lombardia dal 1996. Lo spazio ne La cena di Emmaus di Caravaggio. L’episodio dei discepoli di Emmaus rivela l’esperienza di tutti coloro che sono deboli nella fede, ma ai quali il Signore stesso va incontro per confermarli con la sua parola e la sua presenza. Giovanni Paolo II invita ad una “grande preghiera per la vita”, la forza della grazia divina supplisce alla mancanza di altri mezzi. Dimensioni: 195 x 139 cm). Ma di accusarlo a Cesare lo minacciarono ed ebbe paura. Nessuno al mondo avrà la mia stessa missione, nessuno la tua, perché nessuno è me a parte me, e nessuno è te a parte te: questo ci rende unici agli occhi di … È un incontro che dà la misura concreta della resurrezione di Gesù, del suo stile. È Lui che prende l’iniziativa e si mette al loro fianco, si fa compagno di quella strada carica di perplessità e incertezze, si affianca in quella fase difficile del loro cammino. I discepoli di Emmaus sono in cammino, incrociano Gesù ma non lo riconoscono subito, gli propongono di restare lì, con loro, lo riconoscono nel momento della condivisione del pane. Anch’essi camminano lungo quella via che da Gerusalemme punta verso il villaggio di Emmaus (variamente identificato dagli archeologi e quindi un po’ misterioso e … Per i fanciulli, come per la famiglia e la comunità seguire Gesù è celebrare la Pasqua con lui; riconoscerlo, come i discepoli di Emmaus, vicino e presente nel segno più grande che egli ci ha lasciato; accoglierlo come pane di vita. La Pasqua è un evento imprevedibile, è una grazia che irrompe nella storia e dona lucentezza ai giorni che in apparenza scorrono con scontata monotonia: “Ecco io sono con voi tutti i giorni” (Mt 28,20). Il racconto che l’evangelista Luca ci tramanda è molto suggestivo perché ci trova estremamente coinvolti nella nostra realtà di gente sempre in cammino. La ristrutturazione della casa richiede ancora molte energie e ingenti risorse. 5 aprile 1945. La Cooperativa è ente gestore di numerosi servizi e progetti presenti in provincia di Bergamo nell’area delle dipendenze e dell’emarginazione: La Cooperativa inoltre dedica da sempre impegno e risorse nella progettazione e realizzazione, anche in partnership con altri enti, di iniziative sperimentali intese come spazi di ricerca in risposta a problematiche nuove ed emergenti nell’area delle vecchie e nuove dipendenze. Con l’aiuto di tutti può diventare uno strumento prezioso, un segno di appartenenza ad una storia. “Comunità Emmaus” servizio terapeutico-riabilitativo residenziale; “Comunità Emmaus” servizio terapeutico-riabilitativo semiresidenziale; “Centro Diurno Arcobaleno” servizio pedagogico riabilitativo semiresidenziale; “Inascolto”, Servizio di ascolto, supporto e accompagnamento di quanti, adolescenti, giovani e/o adulti desiderano risposte approfondite sulle tematiche della dipendenza, del gioco d’azzardo patologico, dell’emarginazione sociale; Gruppi di auto aiuto tematici, rivolti a giocatori, cocainomani, famiglie coinvolte nei problemi di dipendenza. Attualmente l’Associazione gestisce direttamente, nell’area HIV/AIDS: Casa San Michele: casa alloggio, a valenza sociale, che ospita persone con HIV, anche provenienti dal carcere o da condizioni di marginalità sociale, con progetti personalizzati di recupero dell’autonomia psico-fisica e di reinserimento. Nella vita del cristiano lo sguardo al cielo s’intreccia con quello rivolto ai fratelli, le mani alzate in segno di invocazione s’incontrano con le mani tese per accogliere. Quei bambini a cui viene impedito di nascere diventano i nostri primi intercessori in cielo, sono angeli senza volto che un giorno ritroveremo e che ci ringrazieranno per quanto abbiamo fatto per loro. Nel tempo, a fronte di nuovi bisogni ed emergenze, abbiamo sviluppati nuovi servizi e nuovi progetti, ma lo stile resta quello ispirato da Don Giuseppe: «fare casa, delineare dei confini, alzare un tetto, darsi quattro mura e condividere», spezzare insieme oltre al pane quotidiano le proprie debolezze, le speranze, i sogni.

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