inter napoli 1985 86

Poi, dopo gli ordini generici, gli è stata fatta leggere la parte che riguardava la quinta Armata: con le divisioni “Alpi Graie” e “Rovigo” “tenere saldamente la Spezia”; con la divisione “Ravenna” “puntare su reparti e magazzini della terza divisione corazzata germanica, dislocata fra il lago di Bolsena e la zona di Siena”. Là c’è la guarnigione italiana, il comando, lui… Che farà?? A cui si aggiungono personali comportamenti: insipienza, stoltezza, superficialità, pressappochismo, anche viltà. Egli segue attentamente i combattimenti al fronte orientale, ammira lo spirito delle truppe tedesche, la loro tradizione militare, organizzazione e armamento che purtroppo l’esercito italiano non ha mai raggiunto. Tutti sono comunque invitati a mantenere il segreto. Ma nessuno dei capi li ha ricevuti. – 22.00. Perché? 11 settembre 1943. Si sarebbero potuti evitare questi tragici eventi? Sport a Tripoli. La quinta armata non ha più truppe. Addirittura ridicolo è l’altro episodio raccontato ancora dal figlio dell’ammiraglio: la mattina dell’8 il ministro de Courten ha inviato il capitano di fregata Francesco Ruta a Frascati, sede dell’Alto Comando militare tedesco, per chiedere al maresciallo Kesselring una scorta aerea da destinare a protezione della flotta italiana incaricata di contrastare la flotta angloamericana nella acque di Salerno. “Entrano nel mio ufficio pallidi e silenziosi” scriverà il generale1.”Espongo loro qual è la situazione. 10) Le autorità e le organizzazioni italiane civili sono verso di me responsabili per il funzionamento dell’ordine pubblico. Io, uno dei capi di grado più elevato dell’esercito italiano; io, che avevo ricevuto l’incarico di difendere uno dei due punti più importanti d’Italia, apprendo così una decisione grave, che mette l’esercito, improvvisamente, senza preparativi, nella più difficile situazione”. non coincide con quella del generale Becuzzi (“mettere fuori”, “impedire”, “distruggere”), né con quella del generale Rossi (“interrompere”, “agire”, “raggruppare” ecc.). Queste pagine nascono da questa domanda e vorrebbero provare a dare una risposta. A Monterotondo, sede del Comando dello Stato maggiore dell’esercito, il generale Roatta è informato della notizia trasmessa dall’agenzia Reuter mentre si trova a colloquio con il generale Rudolf Toussaint, nuovo addetto militare germanico a Roma. In abito civile lui lo è già: un doppio petto blu.2. – 21.30. – 04.30. Badoglio si appresta a scrivere il comunicato e a recarsi all’Eiar per leggerlo alla radio. – 19.15. A palazzo Caprara arriva il generale Mario Carboni, comandante del Corpo motorizzato di stanza a Roma, che dovrebbe guidare da parte italiana l’operazione di aviosbarco. Badoglio è un bravo, vecchio soldato, a cui riuscirà certamente di arrestare come si deve la pressione delle sinistre, le quali dopo venti anni di esclusione dalla vita nazionale, credono venuta di nuovo la loro era. Come sempre accade quando gli avvenimenti assumono una certa tragicità, tutti siamo oltremodo impressionati; anche l’Ada ha dovuto ricredersi della fugace gioia del primo momento e con­venire che è peggiore il rimedio del male. – 16.45. Al Consiglio della corona al Quirinale il maggiore Marchesi interrompe la discussione per leggere il comunicato letto poco prima da Eisenhower alla radio di Algeri. Italo Gariboldi, dell’ottava, sarà invece fatto prigioniero dai tedeschi. 8 Sempre nel racconto pubblicato sulla “Rivista militare“; vedi nota 5. – I morti militari dopo l’armistizio includono 5.927 schierati con gli alleati, 17.166 partigiani e 13.000 della Repubblica Sociale. – 19.30. Significativo il codice di protocollo: op, cioè “ordine pubblico”; si vuol far credere che ci si preoccupa non dei tedeschi ma dell’ordine pubblico; e dei “comunisti”, ovviamente. Forse; ma l’applicazione della Memoria 44 op non aveva bisogno di ordini di esecuzione. Non dice che la firma è già avvenuta e non parla della prevedibile data di annuncio. e accenna invece a possibili colpi di mano dei tedeschi per “impadronirsi del governo e della Casa reale”. Ricordo con commozione questo colloquio perché dalle parole di quest’uomo, vissuto sempre sulle navi e per le navi, emanava – senza alcuna iattanza – la sicurezza di poter chiedere alla potente organizzazione nelle sue mani il sacrificio totale: La sera dell’8 alle 20.30: “L’ammiraglio Bergamini esternò vivacemente la sua indignazione per non essere stato informato né il 7 a Roma, né l’8 alle 13.30 dell’avvenuto armistizio. Lo Stato maggiore della marina, prevedendo imminente lo sbarco alleato a Salerno e sapendolo legato alla proclamazione dell’armistizio, conferma gli ordini per l’invio di due torpediniere a Civitavecchia per il trasferimento del re e del suo seguito in Sardegna. Del re, di Badoglio, di chi altri? Dopo essersi consultato con Badoglio, Ambrosio nega l’autorizzazione. Che avverrà ora? Oltre al re, dieci i presenti: Badoglio, Guariglia (ministro degli esteri), Ambrosio, il duca Acquarone (Ministro della Real casa), Sorice, Sandalli, de Courten, Carboni, De Stefanis (vicecapo dello Stato maggiore dell’esercito, al posto di Roatta), il maggiore Marchesi (aiutante di Ambrosio). Sabato, 11 settembre 1943, ore 16. Moviepilot. – mattina. – sera. Cerchiamo di mettere in casa delle provviste di quel poco che si trova. Sansonetti aggiunge ancora: al segnale convenzionale “Raccomando massimo riserbo” ordinare a tutte le navi di uscire in mare e di autoaffondarsi in alti fondali. Tutti gli italiani che col nuovo accordo aiuteranno a cacciare l’aggressore tedesco fuori dal suolo italiano avranno l’assistenza e l’aiuto delle Nazioni Unite”.***. © 1996-2020, Amazon.com, Inc. or its affiliates. È l’ultima telefonata che il colonnello De Carli fa a Caracciolo. La flotta da battaglia comincia a uscire dal porto della Spezia per dirigersi verso il porto di Bona in Algeria; domani alle 9.30 sarà intercettata da una formazione navale che la scorterà fino a Malta. – sera. La decisione (di non inviare l’ordine di attuazione) toglieva l’ultima speranza per un coordinamento efficace delle operazioni e per ottenere ovunque un atteggiamento di resistenza deciso e risoluto”. Non lo nego, un certo tuffo al cuore l’ho avuto, anche perché, consapevole dei conflitti avvenuti nelle altre città, mi aspettavo qualcosa di simile anche a Firenze. Nel pomeriggio – scrive Caracciolo – “arriva la notizia che Livorno e Grosseto sono in mano tedesca; poi che è caduta Piombino. *FREE* shipping on eligible orders. In conseguenza dovevo partire entro il più breve termine di tempo per Pescara. Ma nella mattinata la situazione si chiarisce. Il ministro della marina De Courten trasmette un promemoria allo Stato maggiore generale, confermando l’opportunità che il grosso della flotta si trasferisca dalla Spezia e da Genova alla Maddalena invece che a Malta; suggerisce anche di proporre agli Alleati l’impiego delle tre corazzate italiane, con i propri equipaggi, nella guerra contro il Giappone nel Pacifico. Sulla banchine del porto di Ortona c’erano, l’altro ieri notte, decine di generali con borse e valigie, per imbarcarsi col re e scappare12. Niente, né dal principe, né da Roatta. Avrei però preferito, come soldato, una maggiore lealtà”. Nel suo scritto il generale Caracciolo scrive “andate”, ma non dice dove. Il comportamento del tutto straordinario di Ambrosio mi dava l’impressione che egli cercasse di convincermi che era deciso di continuare la guerra comune. Proprio stamani presto il generale Chiappi gli ha telefonato per dirgli che il palazzo del Comando è già in mano dei tedeschi e che lui stesso è praticamente in stato d’arresto. Ai primi di settembre le divisioni che difendevano Roma e il Lazio sono passate alle dirette dipendenze dello Stato maggiore generale (e lo Stato maggiore ora dov’è?). Nessuno dei soggetti coinvolti sapeva che l’armistizio stava per essere firmato od era stato già firmato; di più: quasi nessuno sapeva di trattative per un armistizio. Taylor, Gardiner e Carboni si recano nella villa del maresciallo in via Bruxelles col tenente Raimondo Lanza come interprete. Nei campi di concentramento tedeschi vennero dunque deportati circa 710 mila militari italiani con lo status di IMI (“Internati militari italiani”) e 20 mila con quello di prigionieri di guerra; 103 mila internati accettarono poi di prestare servizio per la Germania o per la RSI come combattenti o come lavoratori. Al momento opportuno arriverà loro l’ordine “Attuare misure ordine pubblico Promemoria n.1”. Disorientato, il generale Taylor chiede di parlare col capo del governo Badoglio. Tirana resiste… ecco quello che dicono!! 15 Il film, su soggetto di Age e Scarpelli, aveva come interpreti Alberto Sordi (il protagonista), Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Carla Gravina. 3 Si veda ancora la testimonianza di Sergio Lepri. Il rappresentante germanico comunicava telegraficamente lo stesso giorno quanto segue: ‘Durante il mio colloquio odierno Guariglia dichiarò: il governo Badoglio è deciso a non capitolare e di continuare la guerra al fianco della Germania. 2 discussion posts. Dà ordini qua e là, poi trova che “ogni sforzo cade nel vuoto”; poi, “per non cadere nelle mani” dei tedeschi, pensa che la cosa migliore sia di trasferire a Firenze in fretta e furia il Comando dell’Armata. A casa sono andati il comandante della quinta armata, Caracciolo, tre dei quattro comandanti delle altre armate16, quasi tutti i comandanti di corpo d’armata e di divisione. “È finita. Il 111 c.t. E lui?? 16 Mario Vercellino della quarta armata, Mario Arisio della settima, Mario Robotti della seconda. Testa di ponte a Salerno. : i piani operativi devono essere cambiati in funzione non più di antisbarco angloamericano ma di contenimento tedesco; il testo del documento era oscuro perché non si voleva dire che le alleanze erano ribaltate, ma il senso era chiaro: il nemico è la Germania. – notte. La ricognizione aerea tedesca segnala un convoglio costituito da 35 navi da trasporto, sei petroliere, nove vedette e quattro mezzi da sbarco in uscita dal porto tunisino di Biserta insieme ad altre sette navi da sbarco per carri armati. Please try again. E Caracciolo reagisce: ordina al comandante del presidio di Viterbo di impedire l’occupazione del campo di aviazione; ordina al comandante militare della stazione di Orte di fermare un treno tedesco carico di carburante; ordina al secondo corpo d’armata di “tenere” Livorno; ordine al sedicesimo corpo d’armata di “tenere” la Spezia (ma la piazza è già in mano delle divisioni tedesche 65 e 305); ordina di “tenere” Tarquinia; ordina di resistere ai tedeschi che minacciano di bombardare Orvieto; ordina di “tenere” Civitavecchia e la ferrovia che porta a Roma. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. La voce dell’armistizio era circolata nel pomeriggio. Domanda: perché Badoglio non volle che fosse diramato il fonogramma attuativo delle misure? Gli equipaggi erano pieni di fede ed entusiasmo. Lo dicono i testimoni3: alla truppa ha detto di andare, bene inquadrata agli ordini di un tenente, al Comando della difesa territoriale, che è in piazza San Marco, nel centro della città. Reagire solo se attaccati”. – mattina. In tarda serata qualcuno telefona da Roma: alle 18 il generale Calvi ha firmato la resa col maresciallo Kesselring. Domanda: con quale rapidità le direttive della memoria 44 op sono state trasmesse dai Comandi d’armata ai Comandi di corpo d’armata e da questi ai Comandi di divisione e da questi ai reparti dipendenti? Ottavo fatto. A palazzo Caprara a Roma, sede del ministero della guerra, arrivano in autoambulanza militare da Gaeta, dove sono sbarcati dalla torpediniera “Ibis”, il generale Maxwell D. Taylor e il colonnello William T. Gardiner, comandante e vicecomandante della 82a divisione aviotrasportata americana. In esso sono valide le leggi tedesche di guerra. Alle 06.30 partii da Roma per raggiungere Sua Maestà il Re”. e della Memoria 44 op sono stati bruciati dopo essere stati letti. Le parole anzidette vennero pronunciate dal maresciallo Badoglio il 3 settembre, cioè il giorno nel quale egli firmava la capitolazione delle Forze Armate italiane. Da palazzo Vidoni, sede del Comando supremo, dove hanno passato la notte, non ritenendo sicuro il Quirinale, il re, la regina, il principe Umberto lasciano Roma per recarsi a Pescara. Lo scopo della missione è di imbarcare il re e il suo seguito, compresi i massimi capi militari, e portarli all’isola della Maddalena. Al silenzio degli storici, che riflette un silenzio collettivo. Il ministro della marina de Courten informa il maresciallo Kesselring che la flotta italiana da battaglia dislocata nell’alto Tirreno salperà domani o nella mattinata del 9 per intervenire contro il “nemico” segnalato in movimento verso il golfo di Salerno. Mario Robotti è uno dei generali dichiarati “criminali di guerra” e passato alle cronache come autore, in Slovenia e Croazia, del proclama “Qui si ammazza troppo poco”. – I morti militari sono stati 291.376, di cui 204.346 prima dell’armistizio (66.686 morti in battaglia o per ferite, 11.579 dispersi certificati morti e 26.081 morti per cause non belliche) e 87.030 dopo l’armistizio (42.916 morti in battaglia o per ferite, 19.840 dispersi certificati morti e 24.274 morti per cause non belliche). Del Promemoria n.1 l’ammiraglio Sansonetti, vice di Bergamini, dà un sunto molto sintetico dei contenuti, autorizzando i presenti a prendere appunti nei propri taccuini. Quanto e di che cosa sono stati quindi informati i reparti dipendenti, cioè i reparti responsabili degli atti operativi, cioè le divisioni, i reggimenti, i battaglioni, oltretutto non tutti raggruppati ma sparsi nel territorio? – 23.00. – 08.00. Forse il generale Caracciolo non si è ricordato di quest’ultima avvertenza, contenuta in un documento che gli è stato letto ma non consegnato; e sicuramente la frase di Badoglio non fornisce autorità di decisione a chi paventa di prendere decisioni. Troppo lontano! Soltanto alle 12.30 dell’8 l’ammiraglio Bergamini ebbe la revoca dell’ordine, in base alle clausole dell’armistizio; un armistizio di cui venne a sapere soltanto con l’annuncio di radio Algeri alle 17.30 del pomeriggio e poi col comunicato letto alla radio da Badoglio poco prima delle 20. Il ministro della marina de Courten ordina che le corvette “Baionetta”, che è a Pola, e “Scimitarra”, che è a Brindisi, e l’incrociatore “Scipione”, che è a Taranto, arrivino prima possibile nel porto di Pescara. – pomeriggio. Lo Stato maggiore della marina avverte gli Stati maggiori dell’esercito e dell’aeronautica e il Comando tedesco a Frascati che il convoglio avvistato nel Tirreno fa prevedere uno sbarco sulle coste campane nella notte fra l’8 e il 9. Era un ordine ambiguo e ricopiava la frase ambigua del comunicato con cui Badoglio aveva annunziato l’armistizio: “le forze italiane… reagiranno a eventuali attacchi di qualsiasi provenienza”). – 12.00. Sono qui e lo aspetto. Il generale Ambrosio invia al generale Castellano un altro promemoria perché chieda ad Eisenhower di far “conoscere con 24 ore di anticipo il giorno X” , allo scopo di trasferire tempestivamente in Sardegna il re e il governo. Solo il 6 settembre il Comando supremo ha fatto avere un Promemoria n.1 ai capi di stato maggiore della Marina e dell’Aeronautica, che nella giornata del 7 hanno convocato a Roma i loro ammiragli e i loro generali. – ore 17.30. I destinatari hanno preso buona nota del contenuto? Qui, finalmente, si parla dei tedeschi, ma anche questo documento è segretissimo, da distruggere appena letto. Possibile che ci abbia gettati così in questo immane disonore?? Comandi tedeschi, ordini tedeschi, tutto tedesco. – 19.42. – 18.45. NOTA BENE: NON SPEDIAMO IN CONTRASSEGNO. Instead, our system considers things like how recent a review is and if the reviewer bought the item on Amazon. La Memoria indicava due possibilità di applicazione: “a seguito di ordine dello Stato maggiore” da impartire con un fonogramma “attuare misure ordine pubblico memoria 44” oppure “di iniziativa dei comandanti in posto, in relazione alla situazione contingente”. Che momenti!! 10 In “Le forze navali da battaglia e l’armistizio” nel supplemento della “Rivista marittima” del gennaio 2002. Un messaggio è inviato ad Eisenhower anche dal generale Taylor perché venga annullata l’operazione Giant Two.***. Giornate sempre piene di sgomento e di angoscia. T&Cs apply. 11 Settembre 1683 - Trailer (Italian) HD. La seduta è chiusa. – ore 17.15 . “4) L’8 settembre il rappresentante della Germania, ministro plenipotenziario dott. Una storia d'amore durante uno dei periodi più duri ed incerti che hanno cambiato le sorti della guerra e del mondo attuale. Badoglio sta dormendo, Carboni lo fa svegliare, lo mette al corrente degli ultimi eventi e gli consiglia di vestirsi e di non presentarsi in vestaglia, come intendeva fare, per parlare con i due inviati americani. – 13.00. Al Quirinale si riunisce quello che verrà chiamato Consiglio della corona. Ma subito è cominciata l’occupazione militare dell’Italia: prima la 44a divisione di fanteria e la 136a brigata di montagna, che, entrata dal Brennero, ha preso possesso delle vie di comunicazioni stradali e ferroviarie dall’Austria; poi dalla Francia si sono trasferite in Italia tre divisioni di fanteria e una di paracadutisti, destinata al Lazio, e dalla Germania un’altra divisione di fanteria e due divisioni corazzate. 3) Ogni sciopero è proibito e sarà giudicato dal tribunale di guerra. – 18.15. Spellature al dorso e qualche foro. In questo modo ho agito nell’interesse delle Nazioni Unite. Massimiliano said: Grazie a tutti coloro i quali pubblicheranno delle recensioni, anche negative, perché tutte aiutano. Ci sarà pure qualcuno che comandi, nella capitale; se non è lo Stato maggiore, sarà il ministero della guerra o un altro ministero. Queste dichiarazioni fatte dal re l’8 settembre a mezzogiorno, cioè lo stesso giorno nel cui pomeriggio gli americani rendevano nota la capitolazione dell’esercito italiano conclusa il 3 settembre. – 18.10. È il generale Chiappi. Il terzo avvertimento convenzionale era il bombardamento di Frascati, avvenuto alle 12. Dopo un’ora di discussioni si decide di inviare un messaggio firmato Badoglio al generale Castellano a Tunisi perché lo consegni ad Eisenhower: è necessario rinviare l’operazione Giant Two e quindi anche la proclamazione dell’armistizio. L’esercito si sfascia, in Italia, in Francia, nei Balcani, in Grecia. Il 25 luglio il colpo di stato monarchico che ha portato all’arresto di Mussolini preludeva ovviamente alla richiesta di una pace separata e alla fine della guerra. – 04.50. 4 Si veda la giornata del 10 agosto e ancora la testimonianza di Sergio Lepri. Un ufficiale dello Stato Maggiore legge un breve testo: “Ad atti di forza rispondere con atti di forza”. Lo Stato maggiore della marina ordina la partenza da Genova e dalla Spezia dei cacciatorpediniere Vivaldi e Da Noli, fissandone l’arrivo a Civitavecchia alle 8.00 di domani 9. Domanda: si può capire l’opportunità di non far cadere il re nelle mani dei tedeschi (“non voglio far la fine del re dei Belgi” sembra abbia detto Vittorio Emanuele); e si può accettare la sua fuga in territorio libero dai tedeschi come un atto che risulterà utile per garantire davanti agli Alleati la continuità dello stato italiano. Sebbene Eisenhower non abbia indicato alcuna data, si accredita l’ipotesi che l’annunzio dell’armistizio avvenga il 12. Non si sa dove sia né lo Stato maggiore né il Comando supremo. Egli confermava che, intervenendo a operazione di sbarco appena iniziata e traendo profitto dall’inevitabile crisi di quella delicata fase, sarebbe stato possibile infliggere al nemico gravi danni. Nessuna speranza di ricevere posta: ordine tassativo di proibizione per la corrispondenza privata, ordine del comando tedesco, niente da fare! Non abbiamo più truppe, non collegamenti, non possibilità di agire contro le soverchianti forze nemiche. Please try again. Il ministro De Courten mette in allarme le forze navali e aeree di protezione e copertura in relazione all’avvistamento di concentramenti navali angloamericani nelle acque della Tunisia e della Sicilia. Su incarico del generale Silvio Rossi, Capo dell’Ufficio operazioni dello Stato maggiore generale, il tenente colonnello Dogliani si reca a Frascati per comunicare a voce al maresciallo Kesselring la conclusione dell’armistizio. Marchesi porta anche una lettera personale di Castellano con la supposizione che l’aviosbarco a Roma avverrà fra il 10 e il 15 settembre, forse il 12, contemporaneamente alla proclamazione dell’armistizio; quindi la supposizione che l’armistizio verrà annunciato in uno di quei giorni. Il governo italiano ha accettato questi termini senza riserve. Il generale Mario Caracciolo di Feroleto ha convocato nel suo ufficio i generali e gli ufficiali superiori. È però in partenza anche la divisione tedesca, dislocata intorno al lago di Bolsena; già dalla sera prima ha cominciato a muoversi verso sud in pieno assetto di guerra. “3) Il 4 settembre l’incaricato di affari germanico ebbe un colloquio con il comandante superiore delle Forze Armate italiane generale Ambrosio. Tutti tornano disarmati, avviliti, stanchi con un gran sgomento nel cuore. Part XIII presents 11th Army in mainland Greece, the Ionian islands and Crete. Il Comando supremo decide di inviare in aereo ad Eisenhower a Tunisi il generale Rossi, sottocapo di stato maggiore generale, con un messaggio di Badoglio in cui si chiede che l’annunzio dell’armistizio avvenga in concomitanza con un secondo sbarco alleato “il più vicino possibile a Roma” o almeno nelle coste di Gaeta, Formia, Terracina. Re, governo, Comando supremo tutti in fuga. – 03.30. Ho l’impressione di vederlo apparire da un momento all’altro. Il 26 luglio e nei giorni seguenti gli interventi anche armati sono stati soprattutto contro le manifestazioni che invocano la pace; e ci sono stati morti e feriti.. Il 10 di agosto è partito dallo Stato maggiore dell’esercito l’Ordine 111 c.t. Troppa strada da fare, ma in fondo al mio cuore permane questa grande spe­ranza. Due avvertenze: alcuni messaggi e alcuni atti sono con evidenza dei tentativi più o meno accorti di depistaggio, intesi a ingannare i tedeschi, nella fallace convinzione che ci credessero; alcuni dati vengono da memorie e diari che sono stati scritti a distanza di anni dopo la fine della guerra e non sempre sono corrispondenti al vero; l’autore ha fatto il possibile per controllarli. NETTUNIA 9-11 SETTEMBRE 1943: Quando le Camicie Nere difesero la città (Italian Edition) eBook: Cappellari, Pietro: Amazon.co.uk: Kindle Store – notte. Non si sa dove sia il governo”. La strage rimossa. De Courten non sa chi sia questo commodoro Dick e, ignorando che l’armistizio è stato già firmato, ritiene che il memoriale sia solo un documento connesso alle trattative che suppone siano ancora in corso. Su suggerimento di Roatta, intendono dirigersi in un porto del Sud libero dai tedeschi e ancora non occupato dagli angloamericani. Il ministro de Courten riceve l’ammiraglio Bergamini, al quale chiede assicurazioni che la flotta sia pronta ad uscire “per combattere nelle acque del Tirreno la sua ultima battaglia”. Gli abiti civili – pantaloni e giacche rimediate alla meglio – glieli danno gli abitanti del quartiere14. – 03.15. Il ministro de Courten dà istruzioni per predisporre il trasferimento del re e del “suo seguito” alla Maddalena. Badoglio ritiene quindi impossibile la navigazione nel Tevere dei motoscafi che devono poi trasportare il re e il suo seguito via mare fino a Civitavecchia per il previsto trasferimento in Sardegna con i cacciatorpediniere “Vivaldi” e “Da Noli”. Come si è arrivati a questa squallida conclusione? Come e perché è potuto accadere? Considerava, questo atteggiamento, una grave mancanza di fiducia nei suoi riguardi. – 17.00. Dopo il comunicato dell’armistizio il fonogramma previsto non fu diramato e continuò a non esserlo perché – racconta il colonnello Torsiello – il capo del governo Badoglio rispose negativamente alla richiesta del Comando supremo (Ambrosio), al quale il Capo di stato maggiore (Roatta) aveva chiesto l’autorizzazione a diramarlo. Lo informa che le sue truppe hanno già presidiato le porte della città, le piazze principali, i ponti sull’Arno. Bergamini garantisce la decisione della flotta di “combattere fino all’estremo delle possibilità” e conferma la buona collaborazione con l’aeronautica tedesca. Un manifesto con la data di oggi, firmato maresciallo Kesselring, sarà affisso domani sui muri delle case: “1) Il territorio dell’Italia a me sottoposto è dichiarato territorio di guerra. Il nuovo testo, trasmesso, fra le 0.50 e l’1.35, dice: “Ad atti di forza reagire con atti di forza”.***. Dopo aver riflettuto mi presento al principe di Piemonte e gli dico: Altezza reale, è mia opinione che il recarsi in Sicilia sarebbe una decisione sotto ogni punto di vista deplorevole e, secondo ogni verosimiglianza, esiziale per l’esistenza stessa della monarchia; prego Vostra Altezza di voler comunicare il mio pensiero a Sua Maestà, informandolo che in tale eventualità io non lo seguirò a Palermo, ma farò ritorno a Roma, quali che ne siano le conseguenze”. La Sicilia e la Resistenza, Get 90 days FREE of Amazon Music Unlimited. A Orte il Comando dell’Armata si era trasferito da Viterbo una diecina di giorni prima. Come sempre accade quando gli avvenimenti assumono una certa tragicità, tutti siamo oltremodo impressionati; anche l’Ada ha dovuto ricredersi della fugace gioia del primo momento e con­venire che è peggiore il rimedio del male. Il generale Ambrosio riceve i documenti partiti da Cassibile, li fa tradurre e li consegna a Badoglio. Interessante è una nota che il generale Rossi mette in calce: “Non ricordo se la Memoria 44 contenesse gli ordini particolari per questo compito (agire con grandi unità contro le truppe tedesche) o se ne accennasse solo genericamente, riservandosi Roatta di precisarli a voce, come di fatto poi fece”. Che pena però. September 11 At 7:00 German air strikes damaged the Majorana battery and put the Navy radio station out of action. L’Ordine 111 c.t. Nella notte tra l’8 e il 9 se ne sono andati da Roma non solo il Re col principe ereditario Umberto, ma anche il capo del governo Badoglio con i ministri delle tre forze armate (Sandulli, Sorice, de Courten) , il Capo di stato maggiore generale Ambrosio col generale Rossi, e il Capo di stato maggiore dell’esercito Roatta con sette generali. È solo la ripetizione dell’ambiguo comunicato di Badoglio “la forze italiane in ogni luogo reagiranno ad eventuali attacchi”? Perché parte per andare a prender moglie. – Nelle sue Memorie (“Le memorie dell’ammiraglio de Courten (1943-1946)”, Roma, Ufficio storico della marina militare, 1993), così de Courten racconta i suoi incontri con l’ammiraglio Bergamini. “Essi hanno attaccato” scrive Caracciolo, “dunque noi possiamo e dobbiamo reagire”. Non è possibile, non è verosimile, tanto più che solo due giorni prima ho avuto un colloquio col Capo di Stato maggiore, Roatta, La notizia è certamente falsa”. Ecco, qui sotto, questa specie di calendario, che mette in sconcertante evidenza la collezione di decisioni avventate o contraddittorie, di leggerezze, di sciocche furberie, di improvvisazioni, di pressappochismi, di insipienze, di incertezze, anche di atti di viltà, che hanno caratterizzato la dirigenza politico-militare di quei giorni e hanno portato al generale disastro che ha provocato tanti lutti e macerie. Il senso del 111 c.t. Il Comando supremo invia ai Capi di stato maggiore delle tre forze armate, con l’indicazione di massima segretezza, un documento chiamato Promemoria n.1: eliminare le batterie contraeree tedesche, far fuoco contro aerei tedeschi, interrompere le comunicazioni telegrafoniche tedesche, catturare o affondare navi da guerra o mercantili tedesche, impadronirsi degli aeroporti tedeschi o misti, mantenere il possesso degli aeroporti italiani e altri ordini per contrastare le forze tedesche.**. Il verbo “predisporre” significa “preparare in anticipo”. E lui?? Circa duecentomila riuscirono a scappare. 76 likes. Sono 450 navi da guerra, tra cui quattro corazzate e sette portaerei, con centomila soldati inglesi e settantamila americani che sbarcheranno nella Piana del Sele, a sud di Salerno.****.

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