santa lucia storia occhi

Presso l'urna che accoglie le sacre spoglie della santa in San Geremia a Venezia, vengono quotidianamente portati ex voto e grazie ricevute che attestano la munificenza di santa Lucia nel dispensare grazie. Qui, conquistata la città, era giunto nel secolo VIII ad opera del duca di Spoleto dopo averlo sottratto a Siracusa. Domenica 13 dicembre 1646, una quaglia fu vista volteggiare dentro il Duomo di Siracusa durante la Messa. La festa di Santa Lucia, patrona della città di Siracusa, cade ogni anno il 13 dicembre, giorno durante il quale, da mattino a sera, si rinnova una tradizione culinaria particolare che forse non tutti conoscono. – Trattiamo gli altri come vorremmo essere trattati noi e si compie quasi un miracolo: nasce una umanità nuova. nel Paradiso, Dante personaggio su indicazione di S. Bernardo, la rivede nel primo cerchio dell'Empireo, accanto a sant'Anna e a san Giovanni Battista, nel trionfo della Chiesa da lei profetizzato durante il martirio: «Di contr' a Pietro vedi sedere Anna, tanto contenta di mirar sua figlia che non move occhio per cantare osanna. I festeggiamenti a Siracusa iniziano il 9 dicembre con l'apertura della nicchia che custodisce il prezioso simulacro argenteo di santa Lucia che viene intronizzato sull'altare maggiore nel Duomo il 12 dicembre. Santa Lucia è patrona dell'Arcidiocesi di Siracusa e dell'Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela (assieme alla Madonna della Lettera, a san Placido e a san Bartolomeo); inoltre è considerata patrona di numerose località in Italia e nel mondo; in particolare è la santa patrona dei seguenti comuni italiani. Il mattino del 13 dicembre, al loro risveglio, i bimbi troveranno un piatto con le arance e i biscotti consumati, arricchito di caramelle e monete di cioccolato, oltre ai doni, talvolta nascosti in casa, che avevano richiesti e che sono dispensati totalmente o parzialmente, secondo il comportamento tenuto. Il corpo fu ritrovato nella zona lagunare di Montiron, e quindi ricomposto in un'urna di cristallo antiproiettile[4]. La storia di S. Lucia, portatrice di luce e protettrice di tutto quello che concerne gli occhi, passa con il suo carretto carico di giochi e dolci che consegna con l’aiuto del … Erano infatti in vigore i decreti della persecuzione dei cristiani emanati dall'imperatore Diocleziano. Direttore responsabile: Salvatore Libertino La festa ha avuto origine nel Seicento è organizzata a cura della Confraternita di Santa Lucia seguendo ancora lo statuto del 1831. In questa occasione nelle case palermitane si preparano i classici arancini, la cuccìa (grano con crema di latte o ricotta e cioccolato), le panelle, e le panelle dolci [9]. La pitturano con due bellissimi occhi di bue su un vassoio. Durante l'ottavario, inoltre, si tiene una grande fiera che dura per tutto il periodo della festività e si tengono spettacoli pirotecnici. Durante questi tre giorni di festa la chiesa viene riaperta ai fedeli e in essa vengono celebrate le messe, sia tradizionali che salmodiate, officiate in numero adeguato da consentire la partecipazione ai tanti fedeli accorsi. Nell'ambito della tradizione letteraria propriamente detta, la figura della santa ispirò Dante Alighieri. In Italia l'occhio al centro di questa pietra richiama invece la tradizione di Santa Lucia che, nel cristianesimo, è la santa protrettrice degli occhi, degli oculisti, dei ciechi e in generale di tutti coloro che soffrono di problemi alla vista. La storia vera della santa che si strappò gli occhi: arte, fiere e feste ... Santa Lucia, Gesù Bambino o ... non possono vedere la santa che potrebbe gettare cenere nei loro occhi. Ecco perché il giorno di Santa Lucia in Sicilia non si mangia né pane né pasta. “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Gesù). Compito della Lucia è compiere tre volte il giro del paese, accompagnata da tutti questi personaggi, e rimanere immobile di fronte alle tentazioni. E ce ne sarà ancora bisogno perché, si sa, sarebbe molto imprudente pensare che tutta questa storia sia già finita. È considerata per tradizione, la patrona della vista e di tutti coloro che soffrono di problemi legati a quest'ultima. Una seconda e parallela tradizione, che risale a Sigeberto di Gembloux († 1112), racconta che le spoglie della santa furono portate a Metz in Francia, dove tuttora sono venerate dai francesi in un altare di una cappella della chiesa di Saint-Vincent. Il poeta nel Convivio afferma di aver subìto in gioventù una lunga e pericolosa alterazione agli occhi a causa delle prolungate letture (Convivio, III-IX, 15), ottenendo poi guarigione per intercessione della santa siracusana. Fu martirizzata il 13 dicembre del 304. https://www.youtube.com/watch?v=j6Vdfem1jg8, SACERDOTE MORTO PER COVID NELLA LUCE DEL NATALE, SPOSARO CASSANDRA SI È SERENAMENTE SPENTA, IL CALABRESE MONS. «Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.». È però attestato che a Brescia è festeggiata dal 1438, quando si portarono doni sul sagrato di San Pietro de Dom per celebrare la resistenza all'assedio del Piccinino. Allora Lucia ed Eutychia si recarono in pellegrinaggio al sepolcro di sant'Agata, catanese martire nel 251, pregandola di intercedere per la guarigione. Secondo l'usanza comune a tutte le suddette province, i bimbi scrivono una lettera alla santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l'anno. Sopportò il supplizio sotto il consolato di Pascasiano che aveva i baffi di argento e ululava come un cane da guardia. Essa ha trovato spazi sia nella letteratura colta che in quella legata alla tradizione popolare di questo o quell'ambiente in cui si è, in varia misura, radicato il culto verso la martire siracusana. Maria, Beatrice, Lucia sono le tre donne che hanno permesso, per volere divino, questo cammino di redenzione al personaggio Dante, ma tra di esse, la vergine siracusana rappresenta per il sommo poeta, l'ineludibile anello di congiunzione A suffragare la tesi per cui il corpo di Santa Lucia sia a Metz, fu il professor Pierre Edouard Wagner, docente associato della Facoltà di Teologia Cattolica di Strasburgo. Questa iscrizione è conservata al museo archeologico di Siracusa ed è esposta nel percorso museale. In seguito, a causa della costruzione della stazione ferroviaria, nel 1861 la chiesa venne demolita, mentre l'11 luglio 1860 il corpo era stato definitivamente trasferito nella vicina chiesa di San Geremia in cui attualmente riposa, seppur i siracusani ne rivendichino fortemente il possesso nella loro città. Secondo alcuni autori, si tratta di un uso derivante dal ciceone anticamente consumato in onore di Demetra.[10]. Lucia acconsente al regalo, ma gli occhi miracolosamente le ricrescono e ancora più belli di … Nella Chiesa sopra citata si svolgono a ciclo continuo le Sante Messe fin dal mattino (delle quali una è solennemente presieduta dall'Arcivescovo), e, negli intervalli tra di esse, le persone possono mettersi in coda per ricevere da alcuni Sacerdoti la benedizione degli occhi. Santa Lucia nell'arte e in letteratura. la figura di S. Lucia a quella della Madre di Maria, S. Anna, collocandola di fronte ad Adamo, il capostipite del genere umano. Questa interpretazione religiosa della personalità storica della vergine siracusana, quale santa che illumina il cammino dell'uomo nella comprensione del Vangelo e nella fede in Cristo, risale già ai primi secoli della diffusione del suo culto. Nel suo soggiorno siciliano, il Caravaggio fu incaricato di dipingere una tela d'altare realizzando così il Seppellimento di santa Lucia, attualmente locato presso la Chiesa di Santa Lucia alla Badia in Piazza Duomo a Siracusa. Amen. 133-138. I bambini accettarono ed iniziarono il pellegrinaggio; poco tempo dopo l'epidemia si esaurì. Pascasio dunque ordinò che la giovane fosse costretta con la forza, ma, come narra la tradizione, divenne miracolosamente pesante, tanto che né decine di uomini né la forza di buoi riuscirono a smuoverla. Lucia era una ragazza di buona famiglia che viveva in Sicilia, a Siracusa. A Napoli, nel borgo marinaro di Santa Lucia (al quale fa riferimento la celebre canzone napoletana Santa Lucia) i festeggiamenti cominciano dal sabato precedente il 13, con una processione che porta il busto argenteo della Martire, risultante dalla fusione di diversi ex voto, dal mare fino alla chiesa di Santa Lucia. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Il primo simulacro di santa Lucia, risalente al 1440, venne sostituito con l'attuale scultura lignea voluta dal canonico Francesco Strano nel 1666. Prima di morire riesce a ricevere l’Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni entro breve. L’Occhio di Santa Lucia vigila sul suo portatore ed è simbolo di conoscenza e saggezza, infatti la spirale simboleggia lo sviluppo e il movimento. È considerata dai devoti la protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata contro le malattie degli occhi come la cecità, la miopia e l'astigmatismo[8]. E ancora, nel 2º regno oltremondano, il Purgatorio, santa Lucia è creatura umana, materna nel prendere Dante assopito, dopo un colloquio con illustri personaggi in una località amena (la "Valletta dei Principi"), ed a condurlo alla porta d'ingresso del Purgatorio: «Venne una donna e disse: I' son Lucia lasciatemi pigliar costui che dorme; sì l'agevolerò per la sua via». Ogni anno viene eletta la Lucia di Svezia che raggiungerà la città siciliana di Siracusa per partecipare alla processione dell'ottava, in cui il simulacro di santa Lucia viene ricondotto in Duomo. Al momento di portarla via, l’esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Reliquie del suo corpo furono richieste e donate in più parti dell'Europa come in Francia e Portogallo. Il professor Wagner nel suo saggio ritiene quindi la tradizione di Metz, fondata su documenti più originari e vicini ai fatti narrati, più attendibile di quella veneziana, posteriore il cui racconto presenterebbe aspetti e particolari poco veritieri e tali da generare dubbi e perplessità. Il luogo di culto principale è la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa. Ecco una piccola filastrocca calabrese: “Santa Lucia mia, lumaricchio du cori mia, pe le tue santi pupille, fa’ li grazi a mille a mille” (Santa Lucia mia, lumicino del mio cuore, per le tue sante pupille, fa’ le grazie a mille a mille”.. ♦ La leggenda degli occhi strappati è priva di fondamento ed è assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV. Da allora, per commemorare questo miracolo attribuito alla Santa, in questo giorno a Palermo non si mangiano alimenti prodotti con farina di cereali (principalmente pasta e pane), ma con cereali interi o con altre farine. Nell'introduzione al romanzo storico Lucia di René du Mesnil de Maricourt del 1858,[2], Ampelio Crema scrisse: «la prima e fondamentale testimonianza sull'esistenza di Lucia ci è data da un'iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894 durante scavi archeologici del professor Paolo Orsi nella catacomba di San Giovanni, la più importante di Siracusa: essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, un siracusano - come si deduce dall'epigrafe alla moglie Euschia - nutriva una forte e tenerissima devozione per la "sua" santa Lucia, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. Esiste anche un dolce che si chiama “Occhio di Santa Lucia” sono dei taralli dolci pugliesi, qui la … Artemide è inoltre vista anche come dea della luce mentre stringe in mano due torce accese e fiammeggianti. Tale detto fu coniato verosimilmente in un periodo di poco anteriore alla riforma del calendario introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, con cui veniva colmata la sfasatura tra calendario civile e quello solare che aveva portato a coincidere il solstizio d'inverno con il 13 dicembre. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all’aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio. Storia di Santa Lucia: come diventò Santa Fu così che Lucia iniziò a dare i suoi averi e la sua dote ai poveri, aiutando le vedove e alcuni ministri del culto cristiano. L’iconografia che presenta la Santa con gli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del suo nome Lucia (da lux, luce). Sui media mondiali si può ammirare il grazioso corteo di vergini biancovestite che accompagnano la ragazza che impersona Lucia con una corona di candele accese per le strade per approdare in chiesa per il canto finale. La permanenza delle spoglie fu accolta da una incredibile folla di siracusani e da gente accorsa da ogni parte della Sicilia. Lucia se li strappa per darglieli, ma gli occhi miracolosamente le ricrescono ancora più belli di prima, dicendo di essere promessa già ad uno Sposo. Nel 1872 il Consiglio deliberò di festeggiare la Patrona la quarta domenica di agosto di ogni anno, tradizione rimasta immutata fino ad oggi. Fu infine messa in ginocchio e secondo le fonti latine le fu infisso un pugnale in gola (jugulatio), nell'anno 304 all'età di ventun'anni. Per i successivi tre anni, ella visse dunque a servizio di infermi, bisognosi e vedove della città. Direzione, redazione e amministrazione Come segno di gratitudine lo stesso Dante le affida un ruolo importante nella Divina Commedia, come simbolo della "grazia illuminante". email: redazione@tropeaedintorni.it. E contro al maggior padre di famiglia siede Lucia, che mosse la tua donna, quando chinavi, a ruinar, le ciglia». Santa Lucia viene sempre rappresentata cieca, a simboleggiare le torture subite dalla martire, ma da cui deriva anche la leggenda che un uomo, innamorato di lei, le abbia chiesto gli occhi in dono. Ma il ragazzo, quando si sente rifiutato, la denuncia come cristiana per farla morire. Il culto giunse anche in Inghilterra, dove venne festeggiata fino alla Riforma protestante con una giornata in cui non era concesso lavorare, e nella chiesa Greca, dove san Giovanni Damasceno stesso ne compose la liturgia. La teoria di Metz sarebbe inoltre resa più credibile anche da altri eventi registrati nel tempo. Gesù ci avverte: «Nella vostra pazienza guadagnerete le vostre vite!» (Lc 21, 19). La tradizione dei regali viene fatta risalire al XIV secolo, da quando i nobili veneziani, nel giorno dedicato alla santa, facevano doni ai bambini. A Castelbuono, sulle Madonie, la santa è festeggiata due volte l'anno; l'ultima domenica di settembre ricorre la festa di santa Lucia di Campagna, che si svolge in una chiesetta fuori paese ed è consuetudine preparare sin dalla sera prima la tradizionale cuccia ("zuppa" di cereali) che sarà poi benedetta e distribuita a tutti i presenti; questa festa nacque dopo il ritrovamento del quadro sottoterra e la successiva edificazione della chiesa ad opera dello stesso contadino che lo ritrovò. Ed è a questa interpretazione della figura di santa Lucia che si collega Dante, in aspra e aperta polemica con il contesto storico di decadenza morale, politica, civile del suo tempo; tema, peraltro, di fondo che percorre tutta l'opera dalla "selva oscura" all'ascesa verso l'"Empireo". In Svezia, Lucia è molto venerata, sia dalla Chiesa cattolica che da quella luterana. Il culto di Lucia ben presto si diffuse fuori della Sicilia, come dimostrano la presenza del suo nome nell’antichissimo martirologio geronimiano, la menzione nel Canone romano della Messa da parte di Gregorio Magno (604 d.C.), la devozione in Roma, dove vennero dedicate in suo onore una ventina di chiese e nell’Italia settentrionale, dove fu effigiata a Ravenna nella Basilica di Sant'Apollinare Nuovo nella processione delle vergini. Lucia fu cosparsa di olio, posta su legna e torturata col fuoco, ma le fiamme non la toccarono. Morì solo dopo aver ricevuto la Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa. La madre di Lucia, Eutychia, da anni ammalata di emorragie, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le giovava. Dopo aver visitato i malati, la processione arriva nel lungo Corso Gelone che, nonostante le sue ampie dimensioni, è pienissimo di fedeli e turisti. La bambina rimase orfana di padre e quando aveva appena 5 anni, la madre si ammalò gravemente. Per accrescere l'attesa dei bimbi, in alcune località è uso che i ragazzi più grandi, nelle sere precedenti, percorrano le strade suonando un campanello da messa e richiamando i piccoli al loro dovere di andare subito a letto, ad evitare che la santa li veda e li accechi, gettando cenere nei loro occhi. Non vedi tu la morte che 'l combatte Su la fiumana ove 'l mar non ha vanto?». La tradizione italiana di questa pietra nasce a Siracusa, in sicilia. Dal XV secolo in poi la devozione popolare invoca Santa Lucia come protettrice della vista e degli occhi, per questo viene raffigurata con gli occhi sul piatto e lo sguardo al cielo. Se esaminiamo con attenzione la figura della martire nella Divina Commedia, si scorge in Lei un personaggio che ci appare vivo e reale nel coniugare in sé qualità celestiali e umane allo stesso tempo. Una leggenda invece narra che la giovane Lucia abbia fatto innamorare un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli abbia chiesti in regalo. I bambini preparano biscotti e dolciumi (tra questi, delle focaccine allo zafferano e all'uvetta chiamate lussekatter[11]) a partire dal 12 dicembre. Le due facce della pietra erano state ricoperte di calce: ciò indica che la tomba era stata violata». La storia di Santa Lucia Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa. Santa Lucia si festeggia ogni anno il 13 dicembre ma pochi sanno la sua storia e come sia diventata il simbolo del coraggio femminile. La storia e le origini della festa di Santa Lucia, in cui i bambini ricevono doni e regali. Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. Attorno alla bambina, che impersona Lucia, molti personaggi che cercano di tentarla. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 15 dic 2020 alle 22:12. La processione, dopo aver percorso alcune vie di Ortigia, il centro storico del capoluogo aretuseo, passa nella zona umbertina. – Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (Gesù nel vangelo di Luca, 21, 19). L'anno mille Metz fu meta di pellegrinaggi da tutto il mondo germanico per vedere il corpo della santa conservato in una ‘bellissima’ cappella in fondo alla navata sinistra dell'abbazia di Saint-Vincent, fondata alla fine del X secolo dal vescovo Teodorico forse anche con la finalità di ricevere tali sante reliquie. In paese la festa si protrae per tre giorni con spettacoli pirotecnici, canti folcloristici e sfilate nei tipici costumi abruzzesi. Santa Lucia era una ragazza alta, col seno piccolo i fianchi larghi. Nostro Signore, sicuramente, stava seduto con lo scettro della corona sulla sua cintura. Il freddo spaventava i bambini che non avevano nessuna intenzione di partecipare al pellegrinaggio. Giunto a metà di Corso Gelone, il Simulacro viene portato a spalla dai Vigili del Fuoco fino al Corso Umberto dove, nel Ponte Umbertino, si tiene il tradizionale spettacolo pirotecnico. A differenza della classica iconografia che rappresenta i martiri in piedi, il Simulacro Belpassese raffigura la Santa seduta su un trono Barocco con indosso una veste rossa (il colore che ricorda appunto il martirio) e con in mano i simboli che la contraddistinguono: la Palma del Martirio ed un piattino su cui sono deposti gli occhi di Lucia. Con la costruzione dell'attuale chiesa nel 1609, più grande e centrale al borgo di Aci Santa Lucia, dell'antica chiesa si perdono le tracce ma ne tramanda il culto fervoroso. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vide ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia mettere in difficoltà Pascasio. Di fianco alla leggenda, esiste un'altra storia di Santa Lucia, la versione cattolica. Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre. Grazie a questi artisti e venditori, presepi e sacre rappresentazioni iniziarono ad entrare nelle case dei bolognesi di ogni classe sociale. Lo spostamento della festa al periodo estivo, deciso fin dal 1794, fu una diretta conseguenza dell'estrema rigidità climatica della zona e delle oggettive difficoltà che s'incontravano nello svolgimento della processione lungo l'impervio viottolo, solitamente innevato e ghiacciato, che in meno di due chilometri congiungeva l'abitato di Rocca di Cambio con la chiesa di Santa Lucia. Anche in questa occasione si distribuisce la cuccia e la gente usa non mangiare cibi a base di farina per tutta la giornata, sostituendoli con gli arancini e le panelle. Dante, raggiunta la pienezza della sua ascesa, associa questa volta significativamente Nel pomeriggio del 13 dicembre, la processione, tra le prime al mondo per partecipazione, con decine di migliaia di fedeli al seguito parte da Piazza Duomo, alle 15.30, vede il Simulacro argenteo, portato a spalla dai "berretti verdi", e preceduto dalle Reliquie, portate dai "fazzoletti verdi". La popolazione decise allora di chiedere la grazia a santa Lucia, con un pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di Sant'Agnese, dedicata anche alla martire siracusana, posta dove oggi c'è la sede del Comune, Palazzo Barbieri. Santa Lucia nel manoscritto trecentesco Bréviaire di Martino d'Aragona. Il simulacro di santa Lucia è un'opera di con una struttura di legno, tela, colla e gesso. Il fatto che Santa Lucia sia considerata la protettrice degli occhi deriva probabilmente da una tradizione popolare che fa derivare il suo nome da lux, cioè luce, e infatti non a caso prima della riforma del calendario gregoriano il 13 dicembre, giorno in cui si celebra la Santa, coincideva con il … Lucia acconsente al regalo. Le sacre spoglie della santa tornarono in via eccezionale a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio. Non odi tu pietà del suo pianto? Ma quale è la storia di Santa Lucia? Santa Lucia viene festeggiata come patrona dal 1636 ma era già venerata in precedenza: i fedeli infatti si recavano nella chiesa della Madonna delle Grazie del convento dei Carmelitani di Malpasso a pregare la Santa ai piedi di un grande quadro. Minacciata allora di essere condotta in un postribolo, Lucia rispose: "Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente". 0963 61967 Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre.

cristiana in Dio che, anche attraverso la mediazione di santa Lucia, Dopo aver letto il libro La meravigliosa storia di Santa Lucia di ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. LA STORIA DI SANTA LUCIA Santa Lucia nacque in una nobile famiglia di Siracusa, in Sicilia. Lucia compì diversi miracoli. Spirò su un letto di fiamme.». La figura di santa Lucia, nel corso dei secoli, è stata fonte di ispirazione non soltanto sul piano strettamente religioso e teologico, ma anche artistico, e soprattutto letterario. Ai bambini viene raccontato che la giovane Lucia abbia fatto innamorare un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli abbia chiesti in regalo. Lucia, nimica di ciascun crudele, si mosse...». Una leggenda narra che la giovane Lucia fosse amata da un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli abbia chiesti in regalo. A Forlì e Savignano sul Rubicone (FC), invece, la festa di santa Lucia dà luogo a una fiera nel centro cittadino, dedicata in primo luogo a torroni, croccanti, altri dolciumi e giocattoli: qui, infatti, la tradizione dei doni di santa Lucia assume una veste particolare, che riguarda non tanto i bambini quanto le ragazze, a cui soprattutto, in questa occasione, si regala del torrone. Altre tradizioni religiose festeggiano la luce in periodi vicini al solstizio d'inverno come ad esempio la festa di Hanukkah ebraica, che dura otto giorni come le celebrazioni per la santa a Siracusa, o la festa di Diwali celebrata in India. Si tramanda l'esistenza di un'antica Chiesa ubicata nella contrada Cubisia precedente al XVI secolo dedicata alla vergine e martire siracusana. I due temerari (il frate pagò la profanazione con l'espulsione) appurarono che le ossa, appartenenti a varie parti del corpo, erano realmente di una ragazza di 13-15 anni e mantenevano evidenti segni di bruciature. In Svezia e in Danimarca è tradizione che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccolo vestite con tunica e cintura bianche. E così, dopo averlo aiutato ad intraprendere il difficile cammino di salvezza, a seguito dello smarrimento nella "selva oscura", lo mette in condizione di intraprendere il percorso della purificazione dei propri peccati. Ma secondo Wagner anche altri indizi deporrebbero contro la versione veneziana. Sin dal giorno della deposizione del suo corpo nelle catacombe che da lei presero il nome, Lucia venne subito venerata come santa dai siracusani e il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi. La chiesa crollò nel 1880 a causa di un grande movimento franoso che rovinò anche il vicino convento e il quartiere circostante e il culto della Santa venne trasferito presso la Chiesa di San Nicolò, che per tale motivo iniziò ad essere nominata "Chiesa di Santa Lucia". Fin qui la storia arricchita da elementi della fede cristiana. Il popolo da sempre la invoca come protettrice degli occhi. Santa Lucia è anche patrona del Gremio dei calzolai della città di Sassari. Conosci la storia degli occhi di Santa Lucia? Ancora oggi il quadro si ritiene miracoloso. Attestata dalla testimonianza scritta di un testimone oculare è invece la fine miracolosa della carestia dell'anno 1646 in Sicilia. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa”. Ogni anno il 13 Dicembre, nei pressi della Chiesa di Santa Lucia e lungo tutto il prospiciente Pian dei Mantellini, si sviluppa la "fiera di Santa Lucia" dove, oltre a frutta secca e dolciumi (croccante, "addormentasuocere", Brigidini di Lamporecchio, zucchero filato), è possibile acquistare addobbi natalizi, oggettistica prodotta dalle associazioni di volontariato cittadine, e soprattutto le campane di ceramica, prodotte in varie dimensioni dagli artigiani della città, dipinte appunto coi colori delle Contrade. della martire, non senza rimandi simbolici: «Qui ti posò ma pria mi dimostraro li occhi suoi belli quella intrata aperta: poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro». Il corpo della santa tornò nuovamente a Siracusa dal 14 al 22 dicembre 2014, in occasione del 10º anniversario della prima visita del corpo nella sua città natale.[6]. Santa Lucia in Sicilia, tra storia e tradizioni culinarie. La notizia del ritrovamento del corpo arrivò la mattina del 13 dicembre, giorno della festa della martire, 36 giorni dopo il furto. Gratitudine, speranza e ammirazione indussero quindi il sommo poeta ad attribuirle un ruolo fondamentale non soltanto nella sua vicenda personale, ma anche, allegoricamente e simbolicamente, in quella dell'umanità intera nel suo viaggio oltremondano descritto nella Divina Commedia.

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