i discepoli di emmaus riassunto

Ne consegue un insegnamento prezioso: è basilare conoscere la Scrittura per scoprire l’amore di Dio per l’uomo e la sua lunga storia d’amore per noi tutti che si è dispiegata nella storia della salvezza. Luca, con la frase, “spezzò il pane” ha in mente l’Eucaristia, vuole rilevare che Gesù, ormai Risorto e vivo, si dona ai due manifestandosi nella carità perfetta dell’Eucaristia. Al tempo dei Vangeli: “I discepoli di Emmaus”: un brano che ha sempre affascinato. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. di don Giulio Barbieri, in merito a questo brano. Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” E iniziando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. A causa della ferita che è forte nell’animo, anzi è talmente bruciante che li rode dentro, e avvertono la sensazione di essere stati ingannati, tanto che avvertono la necessità di sfogarsi. Suor Luigia racconta ai bambini di due discepoli che presero la strada per Emmaus pensando in cuor loro che non ci fosse più niente da aspettare. Ma Gesù sparì dalla loro vista. Conclusione: nell’insieme, l’apparizione di Gesù ai due discepoli ci rammenta che noi umani siamo esseri in cammino e bisognosi di significati; che in questo cammino siamo chiamati a riconoscere la Parola di Dio che ci incalza, ci interpella continuamente sulla direzione del nostro viaggio per spiegarcene il senso; che la libertà e la felicità di noi umani consiste nell’accogliere questa Parola, nel non rifiutarla, nell’aprire gli occhi e il cuore al disegno di Dio rivelatoci pienamente nel mistero del suo Figlio Gesù morto e risorto per noi, vivo e operante in mezzo a noi. Per mancanza di tempo non ho modo di mettere la punteggiatura e le eventuali correzioni grammaticali che la trascrizione può aver commesso. Scuola dell’infanzia – I discepoli di Emmaus. Quotidiano telematico registrato presso il Tribunale di Isernia, registro stampa numero 03/2014 del 03/04/2014. La loro decisione è di abbandonare e scordare la vicenda di Gesù, per dirigersi verso il definitivo ritorno alla realtà precedente, al quotidiano di ogni giorno. La scena di Emmaus è un capolavoro di catechesi liturgica e missionaria. Luca 24:13-53: I discepoli di Emmaus 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. La vita umana è un dinamismo, va avanti, è protesa verso una direzione e Dio viene incontro all’uomo per accompagnarlo e per camminare con lui. Deve sapere e credere che egli è vivo con essa e la vivifica nell’Eucaristia. Se non conoscessimo l’esito della vicenda è facile intuire le reazioni con gli altri: “Fate come volete…pazienza, è stato bello, è stato un sogno…andiamo…peggio per voi…siete adulti e vaccinati…insomma, arrangiatevi!”. L’inizio del cammino è un allontanarsi dal Crocifisso. Tuttavia in Gv 19,25 è presentata una Maria di Clèopa (Κλωπᾶς, Klopâs), "sorella" della Madonna, e Egesippo cita un Clopa (Κλωπᾶς) fratello di san Giuseppe. 28 Febbraio 2019. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. DISCEPOLI DI EMMAUS – 2018 . I discepoli di Emmaus. La vicenda dei discepoli di Emmaus, che tutti conosciamo, accade nella giornata della domenica di Resurrezione. In entrambe, c’è lui presente: nell’Eucaristia sotto forma di cibo, nella Parola sotto forma di luce e di … Editore: Michele di Franco P.Iva: 00923460943 Email: difranco@teleaesse.it. Emmaus… Rembrandt, Cena in Emmaus, Parigi - Museo Jacquemart-André Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto” (Lc 24, 29). Ciao bambini, è iniziata un’altra settimana e se fossimo a scuola faremmo insieme religione. Si fermano un istante, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli dice: “Tu solo sei cos’ forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi accaduto in questi giorni?” Domandò, Gesù: “Che cosa?” Di fronte ad uno così non verrebbe voglia di rispondergli: “Ma scusa, dove vivi? In preghiera con i due discepoli di Emmaus 1 visualizza scarica. I discepoli capiscono e tornano a Gerusalemme per condividere con gli apostoli la testimonianza. Anche il particolare quando Gesù pone la domanda, i due si fermano e poi riprendono a camminare, rivela che è data molta importanza a questa esperienza sotto la quale può essere vista la storia di ogni uomo. Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». "L'incontro di Gesù con quei due discepoli sembra essere del tutto fortuito: assomiglia a uno dei tanti incroci che capitano nella vita. Al tempo di Gesù: Dopo la morte di Gesù alcuni suoi amici sono scoraggiati. Parrocchia San Biagio Telefono: 02 8259144. Nel volgere di una settimana a Gerusalemme è avvenuto di tutto. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Sulla via Gesù venne loro incontro. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Emmaus assicura tutti che, quando ascoltano la Scrittura nella liturgia della Parola e partecipano allo spezzare del pane nella liturgia eucaristica, sono realmente incontrati da Cristo e ritrovano fede e speranza. Il racconto dell’incontro tra Gesù risorto e i due discepoli in cammino verso Emmaus è stato sapientemente collocato da Luca nell’ultimo capitolo del suo vangelo, che vuole significare una conclusione e nello stesso tempo un’apertura della narrazione che proseguirà negli Atti degli apostoli. Il personaggio nominato non ricorre altrove, né in Luca né in altri passi del Nuovo Testamento. Colui che l’ha fatta nascere, l’ha portata con sé nella tomba. Ode (Se solo ogni uomo ti avesse cercato…), Riflessioni sulla spiritualità del cristiano. Gesù risorto appare ai discepoli di Emmaus (vedi Marco 16, 12-13) 13 Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. Gesù è veramente risorto ed è apparso ai suoi discepoli che subito non lo … Chi erano in realtà i due discepoli di Emmaus? Scopriranno che Gesù è vivo ed è sempre con loro, anche se talvolta fanno fatica a riconoscerlo. Quindi il gesto di «spezzare il pane» indica un’azione di Gesù che, dalla cena avanti la passione, si estende ben oltre, sia prima che dopo quella sera, tanto da coinvolgere anche i due discepoli di Emmaus. E anche noi, soprattutto in un tempo difficile da comprendere come questo, siamo tanto simili ai discepoli di Emmaus. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma la condivisione è, di fatto, un simbolo umano e per questo Gesù l’ha scelto come simbolo eucaristico, come segno del dono della sua vita all’uomo. Da quel momento in poi si fa riferimento a loro chiamandoli apostoli. Dove hai la testa? Emmaus (Greco della koiné: Ἐμμαούς, letto Emmaus; ebraico חמת letto Hammat, significa "primavera temperata", in arabo: عِمواس ‎ Imwas) era un'antica città della Palestina, situata a 11 chilometri (ipotizzando 185 metri * 60 stadi), da Gerusalemme.. Nel racconto di Luca, uno dei due discepoli si chiama Cleofa (Κλεοπᾶς), a volte reso anche con Cleopa Gesù raggiunge i due subito a questo inizio e chiede di spartire con loro domande e scandalo. Data di produzione: 1606. La vita dei discepoli di Emmaus è senza gusto, malata, perché si aspettavano un tipo diverso di salvezza, si erano fatti un’idea di come Gesù dovesse liberarli, ed è per questo che non lo riconoscono. Devi essere connesso per pubblicare un commento. I discepoli non solo non fanno nulla perché l’incontro possa accadere, quasi accettano il viandante con indifferenza, a malincuore e frappongono l’ostacolo della delusione, della rinuncia a credere e a sperare. Come abbiamo potuto cogliere dalla “Storia del popolo ebraico”, l’ospitalità è uno dei pilastri del costume, è il modo di essere uomini veri: saper accogliere chiunque, a qualunque ora, in qualunque tempo, senza mai irritarsi, preparando subito tutto con gioia, è un preciso dovere tramandatoci dalla Bibbia. Noi umani, immersi nell’ordinaria quotidianità, non vediamo le meraviglie dell’amore di Dio che ci circondano, non sappiamo leggere la Scrittura nella maniera giusta, temiamo che il Dio di Gesù, di cui sentiamo parlare, ci impedisca di essere felice, di vivere come intendiamo vivere limitandoci la libertà. In quello stesso giorno, quello della scoperta della tomba vuota, la domenica della resurrezione, due discepoli delusi e tristi, si mettono in cammino verso Emmaus, un villaggio distante da Gerusalemme una decina di chilometri, conversando di tutto quello che era accaduto. La vita comunitaria deve offrire il clima di fede e di carità, che sostiene la testimonianza insieme alla preghiera. E' significativo il fatto che non vi sia stata una grande ricerca biblica per sapere chi fossero: due discepoli e basta. La raffigurazione di Rembrandt del 1648 della cena di Emmaus è costruita sulla base di una prima realizzazione da lui eseguita sei anni prima, nella quale il discepolo sulla sinistra si alza e pone le mani in preghiera. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Gesù però dà rilievo alla libertà dei discepoli, che dapprima scoraggiata e rinunciataria, viene via via rigenerata e aperta alla speranza, alla fiducia nel disegno di Dio sulla storia dell’uomo. L’apertura degli occhi: siamo in opposizione al tema della chiusura degli occhi: “i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo”, cioè erano come accecati. Egli entrò per rimanere con loro. E dice loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Allego, dopo il video, il testo che è stato automaticamente trascritto. Lc.24,13-35. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. L’ospitalità: l’accoglienza è un altro simbolo centrale e antichissimo dell’uomo che supera l’istintivo timore del viandante che bussa alla porta. I due discepoli conoscevano le Scritture, ma non ne avevano colto il significato più profondo. Non scordiamo, per comprendere appieno il senso di questa parte del Vangelo di Luca, che Gesù profeta riunisce attorno a sé, con l’efficacia del suo insegnamento e dei suoi prodigi, un gruppo di uomini, per lo più pescatori, associandoli al suo ministero di uomo-Dio. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?” (Lc.24,13-22). Don Luigi Maria Epicoco – I discepoli di Emmaus. Mentre camminavano parlando di quanto era successo in quei giorni, Gesù si accostò e si mise a camminare insieme a loro. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Tutta la struttura di quello stupefacente periodo vissuto accanto al Maestro è crollata con la sua crocifissione. Due dei discepoli di Gesù stavano andando verso un villaggio di nome Emmaus che dista da Gerusalemme circa 11 chilometri (60 stadi). Ma qualcuno non pensa così. Il racconto, strutturato come parabola, relativo all’apparizione di Gesù ai discepoli in cammino verso Emmaus, esercita sempre un certo fascino anche in chi non sa cogliere le sfumature del linguaggio del Vangelo. Schema per un'ora di adorazione eucaristica con i discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35) Il brano evangelico viene proclamato per intero all'inizio, diviso poi in cinque momenti con breve commento. 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. Il fuoco che brucia produce scuotimento, sconvolgimento interno, emozione forte, inquietudine e tormento; è l’esperienza che nasce dall’ascolto vero della Parola di Dio. Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Cari fratelli e sorelle in questo racconto possiamo cogliere quattro esperienze umane fondamentali (come afferma l’autorevole cardinale Carlo Maria Martini): il cammino, l’ospitalità, la frazione del pane, l’apertura degli occhi. Il cammino: l’esperienza dell’itineranza, dell’andare verso un luogo. cogliendo, in ogni pagina di essa, quello che si riferisce a lui. 14 Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni. Mentre conversano e discutono insieme, Gesù in persona si affianca e cammina con loro facendosi compagno di quella strada. Ecco la prima tappa, quella del problema posto ad ogni persona dall’evento Gesù, il Crocifisso. Non bastano voci di donne per farla rinascere. L’appello di Cristo ci raggiunge sulla strada della nostra fede incompiuta e della sua domanda. Entrò per restare con loro. Essi stavano parlando di Gesù, morente in croce e tre giorni dopo risuscitato. Da dove vieni? 2 pomeriggi di spiritualità con i Catechisti , incentrati sulla pericope evangelica dell'incontro con il Risorto dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35). Dimensioni: 141 x 175 cm. Vi è descritto l’itinerario di due discepoli che lasciano Gerusalemme illusi e delusi e vi ritornano per ripartire gioiosi e fiduciosi verso la testimonianza, perché sono stati incontrati dal Crocifisso-Risorto, spiegazione di tutta la Scrittura e presenza perenne tra i suoi nel sacramento del “pane spezzato”. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». I due discepoli lasciano Gerusalemme tristi e delusi per poi ritornarvi commossi, entusiasti, felici e colmi di speranza. Gesù in cammino con i discepoli di Emmaus. Mentre i discepoli parlano Gesù li ascolta facendo in modo che esprimano le proprie ansie, le proprie amarezze e angosce. Quindi il gesto di «spezzare il pane» indica un’azione di Gesù che, dalla cena avanti la passione, si estende ben oltre, sia prima che dopo quella sera, tanto da coinvolgere anche i due discepoli di Emmaus. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno volge già al declino”. Dove si trova: Pinacoteca di Brera, Milano. Luca parla spesso di Gesù come “colui che fa cammino”, cioè è in cammino. 1098. Parrocchia Sant’Angelo Telefono: 02 8253649. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi di mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Il racconto, strutturato come parabola, relativo all’apparizione di Gesù ai discepoli in cammino verso Emmaus, esercita sempre un certo fascino anche in chi non sa cogliere le sfumature del linguaggio del Vangelo. 13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. L’incontro in Emmaus Luca 24, 13-35. Sulla strada di Emmaus, Luca 24:13-35 Due discepoli vanno al villaggio di Emmaus lo stesso giorno della risurrezione di Gesù. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». I discepoli di Emmaus Caravaggio - Cena in Emmaus "Se fosse necessario dare tutto il Vangelo per una sola scena, in cui esso sia interamente riassunto, non esiterei a designare i discepoli di Emmaus. Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Coronavirus Alto Molise, non tutti i comuni onorano il giorno della Liberazione, La quarta domenica di Avvento è dedicata alla Vergine Santissima, Terza domenica di Avvento: Santa Lucia, con Don Domenico Franceschelli, Immacolata Concezione 8 dicembre 2020 con Don Domenico Franceschelli, Vangelo domenica 6 dicembre 2020: "Egli vi battezzerà in Spirito Santo", Vangelo del giorno domenica 8 novembre spiegato da Don Domenico Franceschelli, Il Vangelo di domenica 25 ottobre con Don Domenico Franceschelli, Scatole di Natale contro il disagio economico e sociale, Castel di Sangro fa del bene, Inquinamento ambientale: Carabinieri Forestali sequestrano opificio, Protesta commercianti Castel di Sangro, gli imprenditori scendono in Piazza, “La posta di Babbo Natale” anche quest’anno Poste Italiane risponde alle letterine dei bambini, Piazza Plebiscito a Castel di Sangro, finalmente una vera Agorà nella Città, Presentazione Video “Istituto Professionale MAT” Patini Liberatore Castel di Sangro, Zona Rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio 2021, finestra Arancione dal 28 al 30 dicembre. Corredato da un’ampia anteprima, ecco il riassunto della trama di Emmaus di Alessandro Baricco, romanzo edito in Italia da Feltrinelli con un prezzo di copertina di 8,00 euro (ma online lo si può acquistare con il 15% di sconto).Il titolo è disponibile anche in eBook al prezzo di euro 4,99. Gesù gliele spiega, spiega il mistero dell’uomo, della storia, degli avvenimenti, delle vicende ed ecco che il loro cuore arde: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto…quando ci spiegava le Scritture?”. L’iniziativa dell’incontro, dicevo, parte da Gesù. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Gli occhi dei due discepoli però erano incapaci di riconoscerlo. Nel momento in cui fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco, in quello stesso giorno, due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa sette miglia da Gerusalemme e conversavano di tutto quello che era accaduto. Gesù è rimasto tra noi in due modi: nell’Eucaristia e nella sua parola. E’ a quel punto che Gesù prende l’iniziativa e chiede loro: “Che sono questi discorsi che state facendo tra voi durante il cammino?” Ed è un simbolo che ci interpella, che interpella gli abitanti delle nostre città che, vivendo magari nello stesso condominio, con gli appartamenti sulle stesse scale, si ignorano per anni senza avvertire il bisogno di salutarsi, di frequentarsi, di conoscersi, di accogliersi. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Altri, invece, si riprendono e continuano a sperare. Nel Vangelo di Luca, il viaggio storico di Gesù diventa il cammino ideale, la “strada dei discepoli”, che seguono il loro maestro. Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Il passaggio al riconoscimento ha bisogno della spiegazione delle Scritture. La partecipazione del medesimo pane è più dell’ospitalità, è la condivisione della mensa che rende veramente fratelli, è come una cerimonia di alleanza, di amicizia: cioè metto in comune il pane che è un mio bene. Gli occhi di Maria erano chiusi dalle lacrime, dal dolore, dalla ricerca sbagliata; i due di Emmaus sono accecati dall’aver perso ogni speranza, dal non aver compreso le parole di Dio contenute nella Scrittura. Nel racconto è espressa con parole meravigliose e amorevoli: “Resta con noi”, dicono i due a Gesù, non andartene, vogliamo stare insieme. Prevede un primo momento per l'ascolto e la riflessione sulla Parola e un secondo momento di Adorazione Eucaristica, che si conclude con la celebrazione dei Vespri e la Benedizione Eucaristica. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. In entrambe le raffigurazioni, i discepoli sono stupiti ma non terrorizzati. Torta con 60 candeline per Bruno Carmosino: buon compleanno! Gesù è stato accolto in maniera trionfante, acclamato come un re; ha trasmesso il comandamento dell’amore; durante la cena per festeggiare la Pasqua ha rivelato il valore del servizio con la lavanda dei piedi, ha garantito la sua presenza reale spezzando il pane e versando il vino; è stato arrestato; ha sopportato tradimenti e rinnegamenti; processato, ingiuriato, torturato, condannato a morte, trafitto su una croce, sepolto…Tutto è finito: sogni, idee, bisogni, certezze, amicizie, progetti, speranze e illusioni tessuti pazientemente durante l’arco di tre anni di sequela fedele a attenta. Vi è descritto l’itinerario di due discepoli che lasciano Gerusalemme illusi e delusi e vi ritornano per ripartire gioiosi e fiduciosi verso la testimonianza, perché sono stati incontrati dal Crocifisso-Risorto, spiegazione di tutta la Scrittura e presenza perenne tra i suoi nel sacramento […] La loro diffidenza iniziale verso lo sconosciuto si scioglie lentamente sino a diventare fraternità: vieni a casa mia, tu che sei mio ospite. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Differentemente dall’omonimo quadro britannico, in questa versione milanese, Caravaggio dipinge una scena che avviene qualche momento dopo la sorpresa dei discepoli alla scoperta di Cristo risorto. Per inviare comunicati e foto utilizzare l'indirizzo email: redazione@teleaesse.it. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. 26 aprile, 2020 Michele di Franco I Vespri 0 comments. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Come mai pur conoscendo bene il suo volto, pur essendo suoi fedeli discepoli, non capivano che era Gesù? Solo il Risorto ne è l’interprete adeguato. La scena di Emmaus è un capolavoro di catechesi liturgica e missionaria. La Chiesa non può trattenere Gesù nella visibilità storica di prima. Tuttavia, può accadere che nell’arco del cammino possono succedere fatti imprevisti o cose che ci lasciano perplessi, o che nascano dubbi e amarezze. Il cuore riscaldato e riaperto dal segno della Parola spiegata implora il viatico di un segno più intimo, quello del pane spezzato. L’evento della passione e morte di Gesù aveva sconvolto tutti, a cominciare da chi l’aveva seguito, ma la Sua resurrezione era la Notizia stupenda, inattesa del giorno… come dovrebbe essere per il credente, pensando che ci attende un giorno la nostra resurrezione. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Iniziamo pregando il nostro angelo custode! A un tratto “si aprirono i loro occhi e lo riconobbero”. Camminavano piuttosto perplessi, perché avevano avuto notizia dall’annuncio angelico che Gesù era vivo (v. 22), ma avevano ancora dei dubbi … Emmaus è un capolavoro di dialogo confortante. La frazione del pane: il gesto ha una sua simbologia umana e storica: “Mentre si sedevano con lui, prese del pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro”. Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». Data l'estrema rarità del nome Cleopa-Clopa nella Palestina dell'epoca (0,2%), è verosimile che questi tr… Quando invece, nel nostro cammino di ricerca faticosa, apriamo gli occhi, per la grazia del Signore Risorto, è in quel momento che scopriamo con stupore e con gioia che Dio ci ama, ci è amico, ci è Padre, che Gesù ci è fratello, che la fede è la chiave della vita veramente umana. Un progetto di uomo nuovo, alla maniera di Gesù Cristo, è proposto proprio a loro che lo seguono verso Gerusalemme. Ora hanno compreso che ogni pagina della Bibbia, dal primo all’ultimo Libro, contiene quella Parola vivente che è Gesù morto e risorto. Gesù, però, sparisce. Anche Maria di Magdala, in un primo momento, aveva scambiato Gesù per i custode del giardino. FOGLIO PER L’APPROFONDIMENTO: N. 334 (RIASSUNTO SINTETICO NON RIVISTO DALL’AUTORE) I discepoli di Emmaus: è Pasqua ma sono tristi.Sono semplicemente dei delusi che tornano a casa… eppure è Pasqua. E rappresenta anche il cammino ideale per ogni credente, proprio perché chi segue Gesù è una persona che ha fatto una scelta radicale, ben ponderata. Domandò loro: «Che cosa?». Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. I due discepoli di Emmaus, dopo aver incontrato il Signore e dopo averlo riconosciuto nel segno del pane, ritornano a quella comunità che avevano abbandonato con il cuore pieno di tristezza. Tra l’andare e il tornare c’è di mezzo l’incontro con il pellegrino sconosciuto che sta all’origine del loro mutamento. Noi tutti conosciamo la vera identità del pellegrino, e questo sapere ci crea un clima di attesa e di partecipazione emotiva alla vicenda dei due discepoli. I discepoli di Emmaus. CELLULE DIOCESANE DI EVANGELIZZAZIONE. Solo di uno viene presentato il nome, Clèopa (Κλεόπας, Kleópas, Lc 24,18), mentre l'altro è lasciato anonimo. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; nonostante tutto sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Scuola dell’infanzia – I discepoli di Emmaus. Parrocchia Santi Chiara e Francesco Telefono: 02 8259255 I due Discepoli di Emmaus siamo noi quando, delusi, ci allontaniamo dai riferimenti essenziali della nostra vita spirituale – Gerusalemme – per rifugiarci nei nostri piccoli villaggi, nel nostro “privato”. Ne fanno un riassunto perfetto, identico a quello insegnato nella catechesi della Chiesa primitiva (vv. Tuttavia i loro occhi sono incapaci di riconoscerlo. I due di Emmaus conoscono molto bene la vita di Gesù. con i discepoli di Emmaus ... Osservare – amare – benedire sono un buon riassunto della Parola di Dio di oggi: Dio non mi chiede nulla per il gusto di impormi qualcosa di brutto e faticoso, ma ogni cosa è per il mio bene vero, che alle volte neanche io conosco fino in fondo. Il testo non chiarisce l'identità dei due discepoli. Ma egli sparì dalla loro vista. Dopo la risurrezione e l’ascensione di Gesù, Gesù inviò i Suoi discepoli (Matteo 28:18-20; Atti 1:8) perché fossero i Suoi testimoni. Allora fu come se si aprisse un sipario, lo riconobbero. La crisi della croce sembra aver seppellito ogni speranza. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

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